L’arte donna

27 marzo 2012 di: Carla Andrea Fundarotto

Circa il mondo dell’arte al femminile, ancora molte lacune pervadono la nostra società.

Le donne e la loro arte, spesso ritenuta inferiore, trascurabile e irrilevante. Ma chi conferma la tesi che le più grandi opere d’arte siano state eseguite da uomini?

Solo perchè la cupola di Santa Maria Del Fiore a Firenze è stata progettata dal Brunelleschi, o La Gioconda, La Dama con l’Ermellino da Leonardo Da Vinci, o ancora La Stanza Rossa frutto dell’arte dei Fauves ed Henri Mathisse. O forse rende più facile l’idea di una spiaggia polinesiana di Paul Gaguin, o un campo di grano di Van Gogh? Chi ha detto che nel mondo dell’arte, quella frutto di una mano maschile debba per forza prevaricare su una possibile mano di donna? Chi ha detto che nell’arte le donne devono solo essere ritratte, come in una delle opere di Gustav Klimt o Botticelli? Mi viene in mente una citazione di Dacia Maraini, posta nella prefazione al catalogo di “Arte donna. Cento anni d’arte femminile in Sicilia 1850 – 1950″: << Nell’arte si da per scontato che le donne siano una categoria umana inferiore per storia e tradizione consacrata, Nessuno si è dato la briga di andare a vedere, a studiare, ad approfondire questi dipinti, dando per scontato che essendo di mano femminile, sia in partenza arte marginale, trascurabile, infantile, primitiva, irrilevante. Ma questo si chiama pregiudizio. Sentimento che si trasforma facilmente in discriminazione. Discriminazione da pregiudizio>>. La forte “Discriminazione da Pregiudizio” di cui parla la Maraini, forse è la stessa che da sempre accompagna il cammino delle donne nella lunga strada che le ha portate all’emancipazione femminile. Ma nessuno ha mai pensato che forse mentre Van Gogh dipingeva le sue tavole, magari in una casa vicina, nello stesso quartiere, a soli pochi metri di distanza da lui, si trovava una donna che di nascosto dal marito, magari lontano da casa per lavoro, era li, con colori, pennelli e tavolozza, a dar sfogo alla sua libertà che coltivava segretamente nelle stanze della sua casa. La sua emancipazione nascosta che la vede li intenta con abiti di madre nel disegno di un quadro. E’ proprio questa la forza dell’esser donna, una forza segreta che nonostante tutto è stata capace di cambiare il mondo.

2 commenti su questo articolo:

  1. francesca scrive:

    Articolo interessante sopratutto perché scritto da una ragazza giovanissima. E’ giusto quel che scrivi, ma moltissime opere di donne del passato, nel ‘900, sono state scoperte e ri- valutate. In tutti i campi, non solo in pittura, ma in letteratura, filosofia, poesia ecc… la produzione culturale femminile ha trovato una collocazione autorevole; tutttavia, come tu dici, restano pregiudizi ai limiti della discriminazione contro i quali bisogna ancora combattere.

  2. Eugenio scrive:

    sono d’accordo con quello che hai scritto, anche da uomo sono convinto che hai ragione e che le donne hanno creato opere d’arte che forse venivano nascoste perché superiori a quelle degli uominini, ciao

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