lavoro, pensioni, licenziamenti ed altri problemi …

2 aprile 2012 di: Fortunata Pace

Passiamo al nostro attuale presidente del Consiglio, che minaccia di accelerare la sua uscita se non si fa ciò che, col suo staff, ha deciso e vuol portare a termine. Perché mai il prof. Monti che cerca certamente di fare uscire il paese dagli enormi rischi in cui è stato ridotto, riducendo drasticamente la busta paga di chi costituisce la classe media sociale e che molto incide in un mercato di consumi correnti, dichiara senza mezzi termini che, i grossi sacrifici imposti, porteranno ad un roseo futuro o che chi soffre in atto verrà quanto prima ripagato? E perché hanno avuto spazio le brevi lagrime preventive della signora Fornero e ci scordiamo subito di quelle dei pensionati o aspiranti tali senza reddito alcuno? E se può essere proficuo muovere i paletti dell’art.18, nella speranza di nuovi investimenti d’impresa, quale protezione vera esisterà per un lavoratore onesto che, se licenziato, non trova altra alternativa nella situazione che si è creata e che per anni rimarrà tale? Cosa che il Governo stesso ammette cadendo in contraddizione? In definitiva come si può individuare in concreto (impiego pubblico o privato, iniziativa autonoma, università, ricerca, esercizio professionale) se il lavoro manca, l’imprenditore licenzia o è costretto a farlo e lo Stato o gli enti pubblici tagliano stipendi e ritardano la quiescenza?

“Report”, il programma puntuale della Gabanelli ha detto molte di queste cose ma non è che dopo qualcuno provi a chiarire. Il ministro del lavoro era ospite della trasmissione ma ci si passi il modo di dire, non ha fatto una piega tranne che sulla fronte, come è di sua natura, il premier Monti era fuori sede ad incrementare, ne siamo ben lieti, il consenso dei leader europei e da dove non manca di esternare mettendo in allarme i tre partiti che lo sostengono e l’attento presidente della Repubblica. La nostra speranza, e sin dall’inizio al governo tecnico è stata data, è altra. Rimettere a posto le lancette di un orologio guasto deve voler dire certamente che ha ripreso a funzionare. Ma non col pericolo di un quadrante nero, dove la maggior parte degli italiani ha paura di guardare.….

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