Crisi economica e suicidi: un corteo di donne a Bologna

5 maggio 2012 di: mezzocielo

E’ stata chiamata “marcia delle vedove”. Fisicamente vi hanno preso parte solo due  donne i cui mariti si sono uccisi, perché finiti sul lastrico per la crisi economica.  Le altre vedove non hanno risposto all’appello, sono rimaste nei loro paesi, preferendo restare appartate con le loro famiglie e temendo, forse, qualche strumentalizzazione.

La manifestazione è stata comunque significativa ed agghiacciante. Cartelli e striscioni hanno fatto conoscere i terribili dati: 32 suicidi di disoccupati e piccoli imprenditori dall’inizio dell’anno.E i loro nomi sono stati tutti ricordati. Tiziana Marrone, promotrice dell’iniziativa, vedova di Giuseppe Campaniello, il muratore che il 28 marzo si è dato fuoco davanti all’Agenzia delle entrate di Bologna, è stata alla testa del corteo e a conclusione ha detto:  “Non facciamo che tutto finisca oggi. Non vogliamo raggiungere gli stessi morti della Grecia”. Ha scritto Silvia Ballestra, su l’Unità del 5 maggio: “Grazie a queste donne  l’approccio tecnico alla situazione economica, freddo nelle sue cifre, dovrà tenere conto che la crisi è fatta di uomini e donne, vite, angosce, depressioni, speranze, delusioni e gesti estremi…Le vedove della crisi lo stanno dicendo. Ascoltarle è dovere di tutti”.

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