la buona scuola è solo in tv

14 ottobre 2015 di: Rita Annaloro

E brava la prof.ssa Baudino; che tra una smorfietta e un sorriso riporta in auge la figura aulica dell’insegnante, dolce, umana, competente, disponibile, un po’ la continuazione ideale del maestro del libro Cuore, così caro a tanti lettori d’altri tempi. Peccato che tutta questa fiction, mi riferisco alla fortunata serie TV Provaci ancora, prof!, pur basandosi su fatti di cronaca giudiziaria, ci faccia sognare un mondo scolastico assai lontano dalla realtà, dove i ragazzi si confidano con i professori, i colleghi ti sostituiscono senza battere ciglio e le lezioni si preparano tra un appuntamento amoroso e una telefonata alle amiche.

Chi ha visto mai un’insegnante con tanto tempo da spendere in giro tra incontri e pedinamenti come la prof.ssa Baudino? Del famoso incidente al ragazzo di Padova trovato morto nel cortile di un albergo a Milano a seguito di una gita scolastica, tuttora non si sa nulla, come delle amicizie di Gara Gambirasio e di tutti gli adolescenti morti in circostanze inquietanti, che hanno occupato gli schermi televisivi degli ultimi anni. Quando c’è qualcosa da nascondere i ragazzi sono bravissimi a fare muro, e solo alcuni insegnanti riescono, da qualche indizio, ad intuire che c’è qualcosa che non va nella loro vita, altro che confessioni spontanee con nomi ed indirizzi.

Ma poi non c’è modo di intervenire, né tempo per occuparsene, tra una riunione scolastica e il registro elettronico da mettere a posto, e quanto ai genitori è bene essere cauti nelle comunicazioni, ufficiali e non, si rischia di metterli in allarme per niente, o una diffamazione per calunnia, a seconda dei casi. Nella serie tv, infatti, i genitori sono spesso assenti, quando parlano con la prof.ssa Baudino la ringraziano per quello che fa per i loro figli, a volte collaborano con la giustizia. Non si vede mai qualcuno che protesta per dei voti ritenuti ingiusti, che accusa l’insegnante di perseguitare il proprio figlio o figlia, che minaccia un ricorso al Tar, non si vedono le crepe sui cornicioni, le scritte sui muri, la facce tese dei ragazzi prima del compito, l’aria stanca degli insegnanti al suono della campana…

Che Renzi si sia basato su questa illusione, quando ha stilato La Buona Scuola?

1 commento su questo articolo:

  1. Emma scrive:

    Non solo è falsa l’immagine della scuola ma anche quella della vita di tutti i giorni!!!
    Ma quando mai due uomini, belli, professionisti affermati, si comportano come adolescenti, hanno solo attenzioni romantiche e sdolcinate e si fanno comandare a bacchetta da una prof ? Ma quando crescono? Ma a che stadio della vita sono rimasti? Temo che la televisione continui a distorcere la realtà. Evidentemente gli autori non hanno alcuna confidenza con la scuola, quella vera, con la burocrazia, con gli organi collegiali, con l’ingerenza dei genitori, con il senso di inadeguatezza di tanti nuovi insegnanti, con tutti i “sapientoni “che portano avanti un decreto che fa acqua da tutte le parti.

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