l’amore sublime

18 ottobre 2015 di: Ornella Papitto

Troppi giovani muoiono: chi rinuncia a vivere perché omosessuale; chi muore di adrenalina nelle corse in auto; chi si consegna alle sostanze tossiche. Troppi modi per smettere di vivere. Troppi.

L’amore verso i propri figli è un amore sublime, mai corporeo. Quello riguarda i genitori. Adesso penso di riuscire a comprendere la privazione che può sentire chi sa di non potere avere figli. La mancanza di amore sublime si tenta di riempirla con un altro atto d’amore: l’adozione oppure l’affidamento.

Quando un genitore trasforma l’amore sublime in atto corporeo, sta commettendo un crimine contro i propri figli: li sta uccidendo. Quando muore un figlio, egli porta via con sé l’amore sublime. Il genitore si spegne lentamente perché impedito e non può più compiere l’atto sublime.

Il vuoto fisico è soprattutto vuoto d’amore. Impossibilità di nutrire e di nutrirsi dell’amore sublime. I figli lasciano un vuoto incolmabile e il dolore per la perdita non ha contenitori adatti. Neanche tutti gli oceani insieme possono contenerlo. Si porta con sé, ogni giorno, ogni ora, per sempre.

Però bisognerebbe riuscire a trasformare quel vuoto in un pieno d’amore, d’amore sublime per riversarlo su chi ne ha bisogno, sui quei bambini e bambine che ne sono stati privati. L’amore lascia le tracce, sempre. I bambini abbandonati ma amati, potranno, a loro volta, amare in maniera sublime? Penso proprio di sì. Ne sono certa.

2 commenti su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Grazie Ornella, leggo sempre con piacere i tuoi articoli che costringono ogni volta a riflettere sul significato delle parole e dei sentimenti.

    • Ornella Papitto scrive:

      Grazie Silvia, credo che tutti abbiamo un gran bisogno di essere rafforzati e così accolgo con gioia le tue parole.

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