Selezione degli embrioni e procreazione assistita
Simona Mafai. Desidero ospitare oggi la seguente lettera pubblicata su Repubblica del 12 novembre.
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Carlo Del Perugia (Firenze)
“Ma se vi è la possibilità di scegliere gli embrioni per evitare la nascita di bambini con gravi malattie senza speranza, cosa c’è di sbagliato? Che c’entrano i diritti di un disabile con l’embrione di un disabile? Che c’entra il nazismno che sopprimeva i disabili già nati? Perché si dovrebbero mettere al mondo bambini destinati a soffrire e morire precocemente, se la scienza ci ha dato modo di evitarlo?Questo è ciò che conta”
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Questa lettera commenta la dichiarazione della deputata Eugenia Roccella, che, criticando la sentenza della Corte Costituzionale (“non è reato selezionare gli embrioni sani nel processo di procreazione assistita”) ha affermato che, in tal modo, SI NEGA IL DIRITTO DI NASCERE AI DISABILI.
Ah, ah, ah, guarda un po’ si nega il diritto a nascere per soffrire, ma basta con questa moda del garantismo ad oltranza per un ovulo male accoppiato, ben venga una selezione che non è della razza ma della sofferenza.