in Marocco per una missione a tutela dei diritti umani

19 dicembre 2015 di: Giorgia Butera

E’ durata una settimana la missione a tutela dei diritti umani svoltasi in Marocco dalla delegazione italiana composta dalla scrivente: Giorgia Butera, sociologa della comunicazione, scrittrice e presidente Mete onlus, – Viviana Corvaia, documentarista fotografica, CCD e responsabile Comunicazione visuale Mete, e Sara Baresi – presidente Protea, Associazione per la tutela dei diritti dell’uomo.

L’invito è arrivato da Mme Aicha Duihi, attivista sociale e dei Diritti dell’Uomo, che ha guidato la delegazione su tutto il territorio, incontrando istituzioni e realtà produttive. Mete onlus e Protea fanno parte di un network di associazioni che insieme operano per la tutela dei diritti umani a livello internazionale.

Il Sindaco di Palermo, professor Leoluca Orlando, ha incaricato chi scrive di portare in Marocco “La Carta di Palermo” e consegnarla in occasione dei vari incontri. La Carta mira all’avvio del processo politico per l’abolizione del permesso di soggiorno.

Quattro le tappe inserite in missione: Casablanca, Laayoune, Marsa e Rabat. Diversi gli incontri in agenda, dai quali emergono tre dati in particolare: la forte presenza delle donne in ruoli importanti, notevole crescita economica e sociale di ciascun territorio visitato, ed una tutela nei confronti dei Diritti Umani di altissimo valore. Donne in politica, donne attiviste, donne impegnate culturalmente.

La delegazione ha incontrato e visitato: il Sahara Reflexion – Studies Centre; il Centro di ascolto per donne, famiglie e bambini di Laayoune, presieduto da una assistente sociale di grande esperienza, Madame Bouchiyouia Fatima; il Centro Sportivo, voluto come luogo di svago ed aggregazione sociale; la CRDH Commission Régionale de Droits de l’Homme di Laayoune-Smara. Sono state ricevute da Monsieur Badr Moussaoui, President du Conseil Municipal de la Ville de Marsa, e Annat Kroum, Pacha de la Ville de Marsa. Insieme al Pacha hanno visitato la Fabbrica Damsa, che si trova nella città di Marsa  e si occupa della lavorazione di sardine in scatola. In Damsa oltre l’80% del reparto occupazionale è ricoperto da donne, e si prevede un aumento considerevole poiché nel nuovo anno sarà data occupazione a circa 600 donne. Altra visita è stata riservata all’Ufficio nazionale dell’acqua potabile, dove l’acqua del mare viene filtrata e resa potabile.

Nell’incontro ufficiale avvenuto al Comune di Laayounne, tra le autorità presenti anche due donne autorevoli: Mkanlto Kamal – Deputata parlamentare, Vicepresidente del Consiglio municipale e Responsabile degli affari sociali e culturali – e, Fatima El-Idrissi – Vicepresidente del Consiglio regionale, membro del Consiglio regionale di Laayoune e Responsabile degli Affari sociali/culturali al Consiglio regionale.

In occasione di questo incontro si è voluto sottolineare quanto sia importante l’impegno del genere femminile in settori di rilievo per la comunità/società, come la politica, l’economia e l’attivismo sociale. Alcune visite sono state dedicate alle industrie italiane presenti in Marocco.

I Diritti umani hanno un senso notevole in Marocco e abbiamo constatato un impegno importante nello sviluppo e nell’attenzione ai bisogni dei cittadini, a Laayoune. Non possiamo dimenticare però la realtà dei Campi di Tindouf presenti in Algeria, dove la popolazione, a causa di ambizioni politico-espansionistiche nonché economiche del Fronte Polisario, vive da più di quarant’anni in condizioni gravi e disagiate.

«Qui vivono donne, bambini, adolescenti, disabili, anziani, uomini di cui abbiamo solo numeri approssimati utili soprattutto a ricevere aiuti umanitari, di cui purtroppo a causa di un dirottamento già noto, ne arrivano ben pochi, e diventano frutto di guadagno per gente senza scrupoli finendo sui mercati in vendita, riempiendo le tasche di chi non ne ha bisogno», denuncia la delegazione italiana presente nei giorni scorsi in Marocco, che prosegue: «Il primo diritto negato senza dubbio è quello di esistere. Ad ogni individuo, senza un censimento che ne determini la nascita, il percorso di vita e la morte viene negata l’identità e negata l’esistenza stessa caratterizzata da bisogni, da aspirazioni individuali e dai propri sogni. Cosa sappiamo dell’esistenza di matrimoni precoci e forzati e della condizione della donna? Quante le morti infantili? Come conosciamo casi di violenza? E di disabilità? Il tutto acuito da una mancanza di diritto di espressione, mediata da forme propagandistiche frutto di azioni di indottrinamento, quindi trattasi di una comunicazione non autentica»,  concludono.

Infine, M. Yahdih Bouchab, Wali della Regione di Laayoune- Boujdour-Sakia Al Hamra, Governatore della Provincia di Laayoune, ha chiesto loro di farsi portavoce di tutto ciò che da osservatori partecipanti e competenti hanno visto in Marocco, perché la comunicazione non sia mediata, ma provenga da una reale e diretta osservazione.

(la documentazione fotografica è a cura di Viviana Corvaia)

6 commenti su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Proprio qualche sera fa ho partecipato ad una cena per raccolta fondi a favore del popolo Saharawi, organizzata dall’Associazione Limone nel Verde Onlus, nata a Livorno nel 2008. Con piacere ho avuto modo di conoscere questa associazione che lavora esclusivamente con soci volontari, soprattutto insegnanti, a cui non viene corrisposto alcun rimborso spese, per cui ogni finanziamento ricevuto viene completamente devoluto ai bambini e giovani saharawi ed alla realizzazione di vari progetti nei campi profughi dove tuttora vive gran parte della popolazione, situati nell’hammada nel sud-ovest dell’Algeria, un deserto di pietre e sassi, privo di acqua, con scarsissima vegetazione, uno dei luoghi più ostili della Terra.

  2. angela scrive:

    La Butera è una forza della natura, una donna che ha conquistato autonomia ed azione, brava a lei e al suo gruppo.

  3. Sara Baresi scrive:

    Carissima Silvia
    I bambini sono sempre le vittime di scelte e posizioni degli adulti, questo in ogni parte del mondo e quindi ammirevole la vostra iniziativa per sostenerli.
    Chi lavora nei diritti umani dedica moltissimo tempo e tanta passione ed effettivamente ci riconosciamo nell’impegno degli insegnanti e volontari di cui parla che cerca di devolvere ciò che raccoglie senza rimborso.
    La ringraziamo moltissimo per la sua esperienza.
    Silvia grazie anche a lei per i complimenti condivisi alla nostra collega Butera. Un impegno costante e di gruppo ci unisce.

  4. Viviana Corvaia scrive:

    Documentare attraverso le immagini una Missione a Tutela dei Diritti Umani come quella appena svolta in Marocco è stato per me un grande privilegio. Il gruppo è formato da diverse associazioni che insieme collaborano in stretta coesione e dedicare loro la mia competenza m’inorgoglisce e mi accresce professionalmente e umanamente.
    Grazie Angela per le gentili parole. Insieme si può.

    Viviana Corvaia
    Documentarista Fotografica, Consiglio Direttivo METE Onlus.

    http://www.vivianacorvaia.it/di-rientro-dal-marocco-un-resoconto-fra-parole-e-immagini/

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