Muoversi muoversi da “La Stampa” del 06.12.15
Nove italiani su dieci consumano la vita all’interno della stessa provincia. Talvolta della stessa casa. Uno dei luoghi comuni più diffusi, però anche più veri, riguarda i traslochi di pianerottolo: il figlio esce dall’abitazione dei genitori commossi e si trascina dolorosamente fino alla porta accanto, spesso comunicante con l’altra.
La scarsezza di risorse economiche e di opportunità lavorative ci mette del suo, ma è indubbio che il brusco taglio delle radici è una pratica che lasciamo volentieri agli anglosassoni. Ci siamo addirittura inventati le università a domicilio: una piccola facoltà in ogni piccola città per non allontanarsi da mammà.
Eppur ci si muove. Anche da noi i più intraprendenti vanno nel mondo in cerca di sé. Ogni uomo può essere la storia di un vile o di un eroe. Le circostanze condizionano la sua scelta, ma non la determinano del tutto. C’è una fiamma interiore che alla fine prevale persino sulla mancanza di appoggi e di denaro. Chi vuole davvero partire non si preoccupa troppo della meta.
La vita è come la spedizione di Cristoforo Colombo, che scioglie le vele per raggiungere le Indie e invece scopre l’America. Ma non l’avrebbe scoperta, se non avesse deciso di partire per le Indie. Nessun viaggiatore sa mai esattamente dove approderà. Il viaggio lo costringe a mettersi in ascolto e alla ricerca. E chi incomincia a cercare ciò che ama finisce quasi sempre per amare ciò che trova.