scienziato premiato in Francia, è siciliano di Palermo

2 dicembre 2015 di: Ornella Papitto

Navigando su internet e scrivendo quattro parole “scienziato siciliano in Francia”, spunta un articolo del 4 gennaio 2014 e leggo… «Il siciliano in questione, nonché primo “straniero” a ricoprire la carica di direttore dell’Istituto Francese della Salute e della Ricerca Medica, è Pier Vincenzo Piazza.

.. Lo scienziato, nato a laureatosi nel capoluogo siciliano, è da anni impegnato «nella ricerca della cura per le tossicomanie, e a quanto pare il primo passo è stato fatto. L’ormone in questione una volta individuato presentava un elevato grado di deteriorabilità e perciò non utile per le cure mediche. Il team di scienziati è riuscito a crearne dei derivati stabili che saranno pronti a breve per la sperimentazione sull’uomo, circa un anno».

Proseguo nella navigazione e si apre un altro orizzonte: «Pier Vincenzo is a first-class neurobiologist, who currently ranks within the world 1% most-cited researchers, with over 11.000 citations. Director of the Neurocentre Magendie in Bordeaux, one of the largest neuroscience institutes in Europe, he has played a key role in the foundation and development of Fluofarma for the past 10 years».

Venerdì 27 novembre, presso il Cerisdi (Centro Ricerche e Studi Direzionali) si è tenuta una giornata di studio: “La migrazione delle intelligenze, i numeri, i costi, i testimoni. Le proposte”. Ero lì, come co-finanziatrice dei miei due figli, entrambi all’Università. Volevo comprendere le ragioni della “migrazione” e le eventuale possibilità per evitarla.

Dalle relazioni dei relatori ho compreso che, entrambi, saranno costretti ad andare altrove a cercare certezze. Scelga obbligata. Come ossimoro non c’è male. Chi ha partecipato ad organizzare la contraddizione? Io no. Non insegno all’Università. Ci sono responsabilità precise e spero che qualcuno dimostri di essere un adulto significativo e se le assuma, una volta per tutte, anche per chi lo ha preceduto. Cambi le regole. I nostri figli non possono scegliere se rimanere o andarsene. Devono andarsene.

Alla “Giornata di studio” era presente un solo politico, un solo interlocutore. Ossia poco meno del nulla. Vedevo professori ben preparati, anche preoccupati per la riduzione delle iscrizioni. Ma non si interrogavano. Presi dalla “furia” dell’azione dell’interrogare gli studenti, forse avevano smesso di interrogarsi? Perché gli studenti emigrano verso altre Università? Perché le migliori menti non trovano spazi adeguati alle loro reali capacità?

Perché quando un ex studente, che illumina l’Università dove si è formato, non merita alcun encomio, nessun riconoscimento di gioia, di fierezza da parte di chi ha collaborato alla sua formazione? Perché? Perché lo hanno lasciato partire? Perché non gli hanno offerto ciò che meritava? Perché noi genitori dobbiamo investire in Sicilia e i “frutti” devono raccoglierli le altre Regioni o gli altri Stati?

Perché hanno smesso di interrogarsi? Perché se si interrogano poi devono modificare le loro azioni? Devono aprire gli occhi? Devono essere coerenti?

Sono uscita dalla “Giornata di studio”, furibonda, anche perché avevo chiesto, come investitrice di poter contribuire alla riflessione, donando loro le mie ragioni. Non era previsto. Il punto di vista degli investitori non era previsto.

Ero furibonda, perché per scelta, sto dalla parte degli indifesi e, soffrendo, immaginavo quante belle menti non trovano spazi adeguati e debbano arrendersi e rinunciare a costruire il proprio progetto di vita. Qui. In Sicilia e non altrove.

Che perdita!

Navigando… aggiungo che al dott. Pier Vincenzo Piazza, il giorno 24 novembre 2015 è stato conferito “Le Gran Prix de Neurologie”, dall’Accademia delle Scienze e il giorno 8 dicembre 2015, gli sarà conferito “Le Grand Prix” da parte dell’Iserm (Institut National de la Santé et de la Recherche Médical), dal Ministro della Sanità francese, il premio più prestigioso che viene assegnato a chi eccelle nella ricerca in medicina generale. Touchée.

8 commenti su questo articolo:

  1. Rossella Caleca scrive:

    Invio i miei complimenti e i migliori auguri al professor Piazza e alla sua famiglia, e bello stesso tempo faccio i complimenti a te, Ornella, per l’articolo che mi trova totalmente d’accordo. Probabilmente noi “investitori” dovremmo cercare di agire più incisivamente contro l’assurda miopia di chi costringe i migliori talenti,ma anche le buone competenze,a cercare spazi altrove, indignarci come italiani e come genitori.

  2. anna trapani scrive:

    I complimenti vanno al nostro scienziato in primo luogo ma anche ai suoi genitori per averlo supportato in tutti i modi e in secondo luogo alle scuole palermitane da lui frequentate che lo hanno formato nel modo migliore. Questo per dire che le scuole italiane sanno formare nonostante tutte le carenze che sopportano. E le nostre università con tutte le pecche che hanno riescono però a fare scaturire il meglio dagli allievi se c’è naturalmente del buono su cui lavorare. Tutto ciò per ribadire ancora una volta che il punto di rottura è il dopo. Dopo una brillante laurea cosa fanno i nostri giovani se non vengono più aiutati, se tutto ciò che trovano è il disinteresse per le capacità acquisite dopo tanto studio? Ciò che da noi non è valorizzato altri lo sanno valorizzare e così si appropriano di “cervelli ” nostri, brillanti e pronti per dare il meglio.

  3. Francesca Bertini scrive:

    Congratulazioni al Genio Italiano,al professor Piazza, alla sua famiglia che ha cresciuto un figlio degno di tali onori.
    Demerito straziante ai Baroni che non sanno o non vogliono riconoscere i talenti.I “Cervelli” se vanno all’estero e solo lì vengono riconosciuti. Perdiamo il nostro migliore futuro. Che peccato ! Noi Italiani meritiamo di più .

  4. Micol scrive:

    Amica da sempre dei tre fratelli Piazza(ognuno di loro ha una particolarità creativa ) educati a scegliere da soli a seguire il loro istinti e la loro creatività so che niente è stato facile ma le riuscite ottime.

  5. Clara Margani scrive:

    Cito testualmente dal vocabolario Treccani: “Nemo propheta in patria – Parole tratte dalla frase nemo propheta acceptus est in patria sua «nessun profeta è gradito in patria», riferita dai Vangeli (Luca 4, 24; cfr. anche Matteo 13, 57, Marco 6, 4, Giovanni 4, 44) come pronunciata da Gesù in Nazareth per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei; è di solito usata per significare che difficilmente si possono vedere riconosciuti i proprî meriti, o comunque i meriti di una persona, nel proprio paese (dove si è per lo più conosciuti come uomini comuni, e con le debolezze di questi), o per lamentare il fatto che spesso le invidie e l’incomprensione dei proprî conterranei costringono gli uomini di valore a cercare il successo lontano dal proprio paese. Cito testualmente da Quelo di Corrado Guzzanti :”La seconda che hai detto”.

  6. silvia scrive:

    Per discrezione in questo articolo non si fa alcun riferimento personale esplicito, ma non posso fare a meno di congratularmi anch’io con il dottor Pier Vincenzo Piazza per i risultati scientifici raggiunti ed i meritati riconoscimenti ottenuti Oltralpe per il suo lavoro di ricerca, ma anche felicitarmi con la sua famiglia, che per esteso è un po’ anche la grande famiglia di mezzocielo di cui ci sentiamo tutte in qualche modo far parte e che ci fa sentire in questo momento tutte un po’ giustamente orgogliose

  7. Rachele scrive:

    In primis, complimenti al Dottor Piazza per i risultati raggiunti e per essere esempio di come gli italiani riescano a distinguersi sempre e di come, riescano, però, anche ad essere apprezzati, aiutati a mettere a frutto le loro capacità e gratificati solo all’estero, purtroppo. E’ vero, come dice la Signora Margani che “nessun profeta è gradito in patria”, ma è altrettanto vero che, lo Stato italiano ha una delle educazioni scolastiche migliori al mondo e spende dei soldi per fare in modo che sia così, non riuscendo, purtroppo, però, a raccoglierne i frutti, cosa che molto intelligentemente e furbamente fanno le altre nazioni, “rubando” i nostri raccolti… forse, la nostra amministrazione dovrebbe puntare a questo, a far sì che i risultati raggiunti oltre i confini dagli italiani rimangano qui, dando luce, credito e gratificazione, non solo all’interessato, ma alla nazione italiana intera.

  8. Francesco scrive:

    Gli studi e le varie scoperte di Piervi Piazzà come lo chiamano i francesi sono ormai alla stretta finale e riguardano il campo della droga, risolvere un simile problema renderebbe orgogliosi i francesi i quali hanno approfittato dell’indifferenza degli italiani per impossessarsi di Piervì Piazzà, Buona fortuna a tutti noi!

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