fra donne e territorio: la società Damsa in Marocco

17 gennaio 2016 di: Viviana Corvaia

Laayoune e Marsa sono due città della Regione di Laâyoune-Boujdour-Sakia El Hamra, nel sud del Marocco. A differenza dell’immagine internazionale che detengono, esse sono zone di grande sviluppo e con risorse territoriali significative soprattutto per quanto riguarda l’estrazione dei fosfati e la fiorente attività della pesca.

Due città che nel corso degli ultimi 30 anni, si sono sviluppate come centri amministrativi dalla promettente crescita economica e occupazionale, laddove anche le donne detengono ruoli significativi nei vari settori di riferimento: istituzioni, aziende, associazioni, enti locali, commercio e politica. La visita alla fabbrica Damsa, produttrice di sardine in scatola, situata nella zona industriale di Marsa, ne è una dimostrazione palese. Speculare alla regione di riferimento, la Società Damsa dimostra la capacità di saper valorizzare il territorio circostante e i suoi impiegati, vantando un indotto occupazionale costituito dal 90% di donne e la distribuzione dei suoi prodotti in tutto il Marocco e all’Estero; inoltre si prevede un potenziamento nell’anno 2016 con l’inserimento in organico di altre 600 impiegate.

Un’importante attenzione è emersa rispetto anche alle condizioni di lavoro in termini di cura del lavoratore e della sicurezza. Nella nuova struttura sono state introdotte postazioni con sedute al fine di favorire la comodità delle lavoratrici che in caso contrario dovrebbero rimanere per molte ore in posizioni eretta.

Il reportage è stato realizzato in occasione di una Missione a tutela dei Diritti Umani svolta lo scorso dicembre da un Network di Associazioni composto da Protea Human Rights di Sara Baresi e METE Onlus di Giorgia Butera.

www.proteahumanrights.org     www.meteassociazione.it

Credits Foto Viviana Corvaia, www.vivianacorvaia.it

Didascalie

1. La fabbrica Damsa, produttrice di sardine in scatola, situata nella zona industriale di Marsa, città della Regione di Laâyoune-Boujdour-Sakia El Hamra.     2. (copertina) alla fabbrica       3.  Le sardine delle acque costiere dell’Atlantico a sud del Marocco, ben note per la loro qualità, vengono introdotte in una vasca d’acqua ghiacciata che le mantiene fresche, infatti la temperatura dei pesci deve restare al di sotto dei 5 gradi perché non vadano a male    4. Una volta smistati fra piccoli, medi e grandi i pesci vengono inseriti in una macchina che rimuove le scaglie. Fatto questo gli addetti collocano le sardine prive di scaglie, in una macchina affettatrice in modo che le lame taglino le teste e le code.    5.  La Società Damsa, vanta un indotto occupazionale costituito dal 90% di donne e la distribuzione dei suoi prodotti in tutto il Marocco e all’Estero.

6. Le sardine vengono inserite manualmente in barattoli di latta e pesate.   7. nessuna didascalia

. Le sardine vengono cotte in forno a circa 100 gradi per 15 minuti.

9.  “Tutto ciò è grazie a Dio” è ciò che si legge all’interno della fabbrica.

10.  Nel 2016 è previsto un potenziamento con l’inserimento in organico di altre 600 impiegate.

11. Postazioni con sedute al fine di favorire la comodità delle lavoratrici che in caso contrario dovrebbero rimanere per molte ore in posizioni eretta.

12. Un gruppo di donne impiegate rientra a casa dopo la giornata di lavoro svolta in fabbrica.

3 commenti su questo articolo:

  1. Annamaria Zava. scrive:

    Mi piace vedere queste immagini di donne serene in un territorio martoriato e che spesso ci appare nemico, la forza delle donne sta anche nel creare subito con la loro presenza l’idea della pace e del progresso.

  2. Ornella Papitto scrive:

    L’indipendenza personale è possibile solo se le persone si impegnano per la propria autonomia. Brave anzi bravissime perché costruiscono dove altri distruggono. Complimenti a tutte le donne coinvolte nella realtà produttiva così ben descritta da altre donne. Molto bene.

  3. Viviana Corvaia scrive:

    Grazie.
    Lavorare dentro quella fabbrica è molto impegnativo. L’odore molto forte del pesce e il calore dei forni rendono l’ambiente difficile. La cosa che colpisce è la grande dignità, l’impegno e l’accuratezza nel lavoro svolto.
    L’aspetto più interessante emerso dalla Missione svolta nel Marocco del sud è la crescita occupazionale laddove anche le donne detengono ruoli importanti in molti aspetti della vita cittadina.

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