la società civile si risveglia

10 aprile 2016 di: Valeria Militello

Dalle donne di Cortina che protestano per il maschilismo delle regole medioevali, ai ragazzi di Parigi che protestano per la legge sul lavoro, siamo di fronte ad una società civile che si sveglia e comincia a far sentire forte la propria voce, compresa la voce dei profughi dalla solidarietà al ragazzo ferito a Ballarò, al dodicenne profugo che appena sbarcato testimonia le violenze subite dalla madre e fa arrestare gli scafisti. S’intravede un mondo che ricomincia a piacermi.

Riguardo ciò che sta accadendo a Parigi, provo, ancora una volta per i francesi, un’ammirazione per il senso di solidarietà, di unione e il coraggio che mostrano in ogni occasione, ed in una frase pronunciata da un giovane in piazza è racchiusa una preoccupazione reale che va amplificata in ogni paese europeo: «Ho più possibilità di essere disoccupato che di morire in un attacco terroristico». Credo non ci sia altro da aggiungere ma solo riflettere.

Sulle donne di Cortina, invece, si riportano sui giornali frasi sconvolgenti come: «C’è la paura che la donna porti all’interno della comunità cortinese la propria idea di rinnovamento e inquini cosi le radici maschiliste».

Esaminiamo bene ciò che viene detto: da un lato si riconosce alla donna un merito, quello di portare rinnovamento (almeno questo!), dall’altro si teme che questo merito possa addirittura inquinare l’ambiente. Allora, e sarei alla moda, propongo di fare un referendum sull’inquinamento ambientale degli uomini!

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