parlando di donne, brava Giorgia

3 maggio 2016 di: Silvana Fernandez

Si parla e si scrive spesso di cervelli in fuga, ma il tono della discussione o dell’articolo è sempre un po’ provocatorio. Si calca molto sulla parola fuga (sacco in spalla nottetempo, torcia in mano) che fa pensare ad una certa clandestinità. Mentre questi ragazzi/e vanno via perché con quello che hanno imparato in scuole, licei, università italiani riescono a fare cose che stupiscono e li rendono preziosi in altre nazioni. Nazioni che per la ricerca, e dunque per l’avvenire, hanno investito forti cifre. Dopo la parola “in fuga” il silenzio cade su di loro, nessuno ne parla più dimenticando la cosa più importante: che le loro basi sono assolutamente italiane.

Dunque per questa dicotomia oggi voglio scrivere di una giovane donna, la sociologa Giorgia Butera che, dopo aver lavorato nel sociale nella nostra città, ha guardato oltre e s’impegna, adesso, in favore delle donne che nella parte del mondo più disagiata subiscono ancora vessazioni e negazioni quasi medievali. Proprio per questo mi sembra necessario fare un accenno alla sua vita e a quello di cui si è occupata fino ad ora, nonché ai premi che ha ricevuto nel corso degli ultimi anni. Durante la 30eme Session du Conseil Droits de l’Homme delle Nazioni Unite a Ginevra, Giorgia Butera ha parlato della progettualità di varie associazioni a livello internazionale, in nome dei Diritti Umani. L’incontro tra le Associazioni è avvenuto in occasione della Comunità Internazionale “Sono Bambina, Non Una Sposa”, e sono: Hryo (Human Rights Youth Organisation), Antigone Sicilia, Protea, Antilia, Wishwall Foundation, UN.I.S.

Butera ha parlato in nome della Ong “African Development Association” e della Associazione Mete (Multiculturalism, Earth, Territory, Education), da lei presieduta, ed insieme a Sara Baresi, Presidente di Protea, ha posto all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra la condizione dei Campi di Tindouf in Algeria, chiedendone il censimento della popolazione.

La Butera ha ribadito, inoltre, con forza il messaggio che da diverso tempo porta avanti: «Stop alle Spose Bambine. Stop Matrimoni Precoci e Forzati. Stop Aborti Selettivi. Avanti con l’istruzione: una Bambina istruita sarà una Donna libera nel suo futuro». Durante l’intervento è stato presentato l’impegno che condivide in Burkina Faso con Maman Africa. Proprio questo lavoro e il continuo impegno umanitario condotto in modo costante e quotidiano dalla Butera, a tutela dei diritti  umani, l’hanno fatta designare come presidente di Mete Onlus per «l’importante lavoro svolto a tutela dei Diritti Umani in ambito internazionale».

Altro riconoscimento a carattere mondiale arriva da Girls Not Brides, una Ong che include 500 organizzazioni civili e sociali, le quali si impegnano per la difesa di chi è vittima di matrimoni precoci. L’Associazione Mete ne è divenuta partner per l’impegno concreto a tutela delle Spose Bambine, e di chi è vittima dei Matrimoni Precoci, Forzati e Temporanei. Si legge nel sito di riferimento, che «Mete è una associazione italiana impegnata nel Focus indicato, ed interviene, anche, attraverso l’istruzione e l’educazione». Potremmo continuare a lungo ma finirei con lo stancare, cito dunque l’ultimo attestato: un medaglia ricevuta dalle mani del presidente Mattarella, conferita per le attività umanitarie a Giorgia Butera che l’ha dedicata a tutte le donne vittime di abusi, per difendere le quali sarà presente al World Humanitarian Summit organizzato dalle Nazioni Unite ad Instanbul, il 23 e 24 Maggio 2016.

Ed essendo Mezzocielo sia un sito, sia un giornale cartaceo che si occupa delle donne, senza limiti di ceto sociale o di nazionalità, di questo suo ultimo lavoro ci parlerà lei stessa come ha fatto in altre occasioni.

(portraits Peppino Romano)

4 commenti su questo articolo:

  1. FEDERICA ALUZZO scrive:

    Complimenti a Silvana Fernandez ha deciso di dare visibilità a una donna socialmente impegnata da sempre nella tutela dei diritti umani e delle donne in particolare. E complimenti soprattutto a Giorgia Butera, che conosco e stimo da tempo, per la sua determinazione. L’ho sempre appellata come “una bomba” e ora le dico che questa bomba è esplosa con tutto il carico di energia che ha accumulato nel tempo. E’ un orgoglio per noi sapere che una palermitana passi da convegni delle Nazioni Unite ai paesi africani (e non solo), in cui ancora si praticano i matrimoni forzati ed altre forme di abuso, in nome della difesa del rispetto degli esseri umani. Abbiamo tanti talenti palermitani in giro per il mondo, ma a volte ce ne dimentichiamo. Dovremmo richiamarli in città per conferire loro Medaglie come Mattarella ha fatto con Giorgia! Bravissima e grazie per il tuo impegno nonostante tutto!

  2. Adriana scrive:

    Brava e coraggiosa Giorgia Butera, allora attendiamo un report dopo Instanbul..

  3. Giorgia scrive:

    Ringrazio Silvana Fernandez e Rosanna Pirajno per la stima che nutrono nei miei confronti, e per la generosità di quanto scritto.

    Il mio percorso umano/professionale è moto intenso, tanta fatica ed impegno, ma anche grandissima gratificazione.
    Ho fatto una scelta di vita importante, ed è quella di donarsi agli altri con coraggio, competenza ed amore.
    Ci diamo appuntamento per il 23 e 24 Maggio 2016 quando interverrò al Summit Onu di Instabul.

    Merci encore.

    Giorgia

  4. anna trapani scrive:

    Come mette in evidenza l’articolo di Silvana Fernandez il ” problema Italia” nasce dopo la laurea cioè quando si tratta di valorizzare il “materiale umano” formato. Lì il meccanismo si inceppa perchè l’Italia non sa portare a maturazione le persone che ha formato brillantemente, non le considera, le lascia andare e così i nostri migliori cervelli vanno all’estero a cercare fortuna e la trovano dato la loro preparazione di fondo. Un brava e un grazie a Giorgia Butera perchè si dà da fare su tematiche scottanti e attuali.

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