caro sindaco Orlando, ti scriviamo

21 giugno 2016 di: mezzocielo e C.

Caro Sindaco Orlando,

la cronaca continua a darci notizie di efferati femminicidi ad opera sopratutto di uomini conosciuti dalla vittima, mariti, ex mariti, fidanzati, ex fidanzati …

Noi donne diciamo da tempo, spesso inascoltate, che la violenza maschile contro le donne è un fenomeno strutturale e complesso che attiene al rapporto asimmetrico tra i sessi, dovuto alla società patriarcale. Non è quindi un’emergenza né può ridursi ad un problema di ordine pubblico ma va affrontato con particolare determinazione e attenzione, evitando improvvisazioni e soluzioni affrettate che potrebbero ulteriormente aggravare la situazione.

Le Istituzioni devono farsene carico e assumersene concretamente la responsabilità. Non servono a nulla le condanne, le dichiarazioni d’intenti, le belle intenzioni se non sono immediatamente seguite da fatti, cioè precise scelte politiche ed economiche.

Noi donne chiediamo programmi e azioni in diversi campi: giudiziario, culturale-simbolico, sociale, a partire dal sostegno e dall’ascolto dell’esperienza dei centri antiviolenza, nati dal femminismo negli anni 80, quando la violenza contro le donne non faceva notizia.

I centri hanno lavorato tra mille difficoltà con passione e competenza per sostenere ed aiutare le donne, per prevenire le violenze, contribuendo a cambiare il senso comune.

Oggi, nonostante promesse ed impegni, il centro Le Onde, nato nel 1992 dal centro di consulenza legale dell’UDI di Palermo, con cui continua a collaborare, che ha assistito più di 500 donne per un totale di 10.000 in 20 anni, rischia di chiudere per mancanza di fondi. Sarebbe una perdita enorme per la città, il venire meno di un punto di riferimento essenziale. Tanto più che oggi, con la chiusura dell’unica casa rifugio, per mancanza di fondi, nessuna protezione può essere garantita alle donne senza prole vittime di violenza.

Le donne del centro antiviolenza le Onde, che da volontarie dedicano tempo, impegno, professionalità a favore di altre donne, sono un esempio dell’opera femminile di “civiltà”.

Un’amministrazione che si è spesso dichiarata a favore delle donne e che ha fatto della partecipazione e dell’attenzione ai bisogni delle cittadine e dei cittadini una priorità, non può assolutamente permettere la chiusura di un centro così importante, che anzi deve essere motivo d’orgoglio.

Pertanto, oggi, la mancata risposta delle Istituzioni e l’assenza di sostegno economico è da intendersi come mancata assunzione di responsabilità.

Sarebbe veramente incomprensibile: una vera vergogna!

f.to: Coordinamentoantiviolenza21luglio, Mezzocielo, UDIPALERMO, Luminaria, Emily, Mutazioni, Arcidonna, Laboratorio Sud, comitatopiùdonnepiùpalermo, Palermolesbicissima, ARCI Gay, Associazione Generando, CISS

Evelina Santangelo, Loredana Lipperini, Simonetta Agnello Hornby, …

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