niente spazio ai terroristi sulla carta stampata

31 luglio 2016 di: Carlotta Bertini

Pare che uno dei più importanti quotidiani nazionali, come in Francia Le Parisien, abbia considerato l’ipotesi di non pubblicare più immagini relative  a notizie e personaggi responsabili delle stragi perpetrate da Daesh. Presa di posizione coraggiosa, importante e difficile per chi dirige un quotidiano. Si possono mettere in discussione tantissime considerazioni, dalla libertà di stampa e quindi il “dovere di informazione”, alla volontà di negare risalto alle azioni terroristiche che stanno squarciando una seppur virtuale pace, mietendo vittime innocenti giorno dopo giorno.

Probabilmente questa risposta allo Stato islamico ha attraversato la mente di molti. Negare la pubblicità gratuita agli esponenti dell’Isis sarebbe un ottimo deterrente per ignorare l’autocelebrazione  delle loro gesta e rendere inutile, soffocandolo, l’evidente desiderio di diffusione nel mondo e ai loro proseliti degli orrori messi in atto.

E’ evidente la ricerca di diffondere scene dei vari interventi. I due killer di Padre Jacques Hamel in Francia, compaiono in un video realizzato dall’agenzia di stampa del “Califfato” in cui promettono fedeltà all’Isis.

Siamo talmente sconvolti da non sapere nemmeno come chiamarli, Isis, Daesh, Stato islamico.

Già l’iniziale maiuscola normalmente usata per definizione, irrita lo stomaco delle persone normali.

Certamente vorremmo  incoraggiare e affiancare i direttori di testate prestigiose, che proprio sulle orme dell’articolo 21 decideranno di prendere una posizione radicale omettendo almeno le immagini di atrocità vergognose e di personaggi indegni di esistere.

L’occidente non ha ancora deciso come combatterli, forse la carta stampata potrebbe dare un esempio.

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