quando le donne si defilano

20 luglio 2016 di: Marcella Geraci

A Caltanissetta un’inedita Livia Turco prende la parola per celebrare i settant’anni di voto delle donne e lo fa durante un apposito incontro promosso e organizzato dall’associazione Onde Donne in movimento. Nell’aula consiliare di Palazzo del Carmine, sede del Comune di Caltanissetta, il caldo è insopportabile e la luce va via di continuo. Eppure il tema della partecipazione femminile riesce ad attirare un folto e variegato pubblico, nonostante si intraveda un vuoto, un’assenza d’eccezione che non può essere mascherata. Il consiglio comunale di Caltanissetta ha una presidente donna, Leyla Montagnino, l’unica delle consigliere comunali ad essere presente e ad intervenire nell’ambito dell’incontro.

Le altre consigliere, il 30% del civico consesso, fanno a meno di partecipare. Il dato è politico, forsel’unico a richiedere una chiave di lettura urgente. Alla luce di questa assenza viene infatti spontaneo riproporre (e riproporsi) la consueta domanda: la presenza delle donne nella politica e nelle istituzioni implica di per sé un’attenzione alle politiche di sostegno alla parità di genere? Segue a ruota un altro interrogativo sulle tanto discusse, vituperate o acclamate “quote rosa”. Misura necessaria a riequilibrare i rapporti di forza che pure esistono nella politica e a colmare una disparità di fatto ancora esistente, le quote rosa garantiscono la qualità della presenza femminile nelle istituzioni? Un’immagine vale più di mille parole, quella del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. La partecipazione femminile ha bisogno di essere sostenuta da meccanismi di inclusione che da soli, però, non bastano. Lo ha dimostrato l’uso delle donne e del loro corpo nel ventennio berlusconiano appena trascorso, dove quasi mai l’avere potere decisionale e politico ha implicato la rottura con i vecchi schemi del patriarcato.

In altro modo, lo dimostra anche la ben più modesta assenza delle consigliere comunali all’incontro sui settant’anni dal voto femminile. Sarebbe stato utile per loro riflettere su come e quanto sia cambiata la politica da allora e molto avrebbero potuto imparare dalle donne presenti in sala. Peccato!

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