viva la democrazia, che torni in Turchia

29 luglio 2016 di: Rosanna Pirajno

L’attivissimo Centro Studi e Documentazione isola di Ustica ha allestito una interessante mostra del confino e dei confinati politici, che si aggirarono attorno al migliaio tra  annessi e connessi durante il regime fascista, relegati sull’isola che già da fine 800 accoglieva coatti, ovvero delinquenti comuni, e ne accolse fino all’anno 1961 dell’abolizione. La legge sul confino di polizia per gli oppositori al regime fu emanata il 7 novembre 1926, e il 7 dicembre toccò ad Antonio Gramsci la deportazione a Ustica, dove soggiornò 44 giorni  che furono di incredibile fervore «per non sottostare all’intento del fascismo di fiaccare la volontà di pensare e agire dei dissenzienti», come annota Ilaria Poerio autrice del documentatissimo A scuola di dissenso. Storie di resistenza al confino di polizia (1926-43), Carocci ed.

Appena sbarcati, Gramsci e Amedeo Bordiga hanno l’idea di aprire una biblioteca e una scuola destinata ai confinati e ai loro familiari, a cui la dirigenza carceraria non si oppose e che fu probabilmente frequentata pure dagli isolani, che intravvidero un’occasione di “contaminazione culturale” nella frequentazione di quegli intellettuali del dissenso.

Nella colonia usticese transitarono pure i fratelli Rosselli, Ferruccio Parri, Giuseppe Romita, Gaetano Salvemini  e altri la cui presenza, insieme all’apparato militare e civile incaricato della sorveglianza e dell’approvvigionamento e cura, movimentò il tranquillo tran tran sociale ed economico della comunità usticese, allora sporadicamente a contatto con la terraferma che distava le 36 miglia sufficienti a mettere la colonia al riparo da fughe.

Foto, lettere, dispacci e note sparse illustrano appieno la disagiata situazione dei luoghi e delle persone che, per manifesta opposizione alla politica del duce, venivano privati della libertà di parola, pensiero e movimento e relegati in una località ai tempi ostile e isolata. Quindi manette, catene, censure, malattie, stenti e ristrettezze di ogni genere che emergono dal materiale esposto, rimandano ad una considerazione basilare e perfino scontata: il regime fascista fu violenza e sopraffazione, qualsiasi regime autoritario è deprecabile.

Il pensiero va oggi alla Turchia di Erdogan che, dopo il fallito golpe, sta mettendo in atto purghe ad ampio raggio per migliaia di oppositori o presunti tali, filtrano notizie di morti, arresti e licenziamenti di decine di migliaia tra militari, magistrati, giornalisti, docenti, accademici, pubblici dipendenti, perfino poliziotti, generali e dissenzienti politici con molta probabilità incasellati da tempo nel data base degli oppositori da stroncare alla prima favorevole occasione. Che è arrivata con una rapidità eccezionale, appena 4 ore la durata del tentato golpe e i sostenitori già pronti a sciamare per strade, uffici, università, caserme, aereoporti, luoghi pubblici e privati per stanare e dileggiare, se non torturare, reali e potenziali implicati nel mancato colpo di stato. Trapelano notizie orribili nella Ue a cui la Turchia ambirebbe aderire e con la quale ha stretto un patto, economicamente vantaggioso,  per “trattenere” gli sbarchi  dei migranti sulle nostre coste.

Ma ora vogliamo solo parteggiare per i turchi vittime delle persecuzioni del loro duce, pensando a quanto sia orribile vivere in un regime dispotico, privati della libertà di pensare e agire come i confinati di Mussolini, e a quanto bisogni apprezzare, pur con tutte le sue manchevolezze, lo Stato di Diritto che ci governa consentendoci di essere a favore o contro i governi risultanti da elezioni democratiche. Al popolo turco che sta tentando di contrastare la repressione feroce in atto, auguriamo di cuore il ritorno all’autodeterminazione democratica, col rischio tutt’al più di non fare carriera per aver scelto lo schieramento sbagliato. Né torture, né carcere, né confino politico, né pena di morte, ma regolari tornate elettorali in regime di democrazia.

(vecchie foto di confinati a Ustica, nella mostra a cura del Centro Studi)

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