l’uomo che baratta libri

3 settembre 2016 di: Rita Annaloro

Chissà se i giornalisti del Guardian che hanno recentemente visitato Palermo, promuovendola “come nessun altra in Europa” hanno scoperto, nascosta nelle stradine nei paraggi di palazzo Branciforte, la “Biblioteca privata Itinerante” di Pietro Tramonte.

Nonostante qualche OLD BOOKS discretamente ammiccante in rosso sui muri di una traversa di fronte le Poste Centrali di via Roma, bisogna essere avvezzi ai labirinti di Palermo per stanare l’ammasso di libri compressi in un bugigattolo e in alcune scaffalature metalliche adiacenti, ma il sorriso festoso di Pietro «Mi avete portato libri o scaffalature?» vi dice che avete finalmente trovato la Biblioteca del Baratto, dove si scambiano libri di tutti i generi, di tutte le epoche. Si scambiano, cioè non si comprano, forse come si usava qualche secolo fa o come ora si cerca di proporre in qualche caffè alla moda di diverse città europee.

I libri come unica merce di scambio, per farli vivere, respirare, circolare. E lui, l’antico normanno, sporadicamente aiutato da qualche volontario, si accontenta di una citazione su facebook, come premio alla sua immane fatica di catalogazione (i libri sono tutti rigorosamente collocati in ordine alfabetico per autore, a seconda dei generi). Gli basta il riconoscimento pubblico tributatogli dai sindaci che lo chiamano per arricchire col suo furgone carico di libri la manifestazione sociale di qualche paese, lo anima la consapevolezza di essere utile agli altri, l’orgoglio del suo Beau Geste.

3 commenti su questo articolo:

  1. gemma scrive:

    i libri non vanno d’accordo con la tecnologia: i libri si toccano, si annusano, si gustano, si guardano, se ne ricorda la copertina, il volume, le pagine, le frasi che ti hanno colpito….la tecnologia non trasmette le stesse sensazioni e non permette le associazioni di idee che solo i libri ti sanno dare. Bellissima iniziativa quella di Pietro Tramonte. Grazie a persone come lui ci riconosciamo ancora esseri umani e rivendichiamo il diritto di non essere tecnologici obbligati

  2. Silvana scrive:

    Brava Rita venendo da Padova hai scoperto una preziosa iniziativa!

  3. Antonia scrive:

    Grazie a Rita Annaloro per aver segnalato la Biblioteca del Baratto, che non conoscevo e dove mi sono recata subito per vederla e scambiare libri e piacevoli chiacchiere con Pietro Tramonte.

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