I figli lo sanno da “La Stampa” del 20.10.16

20 ottobre 2016 di: Massimo Gramellini

Se parli male di suo padre a tuo figlio pagherai una multa pari a trentamila euro, un anno abbondante di stipendio medio, e se non cambierai registro ti verrà revocato l’affido della creatura. Così ha storicamente sentenziato il tribunale civile di Roma, provocando un coro di applausi ma anche uno strascico di domande, alcune scontate e un’altra che ci terremo per la fine. La prima: è giusto punire una madre maldicente e sobillatrice anche quando l’ex marito a cui dà del farabutto davanti ai figli si merita appieno l’epiteto, magari perché fa penare l’assegno di mantenimento? La seconda domanda mi sembra ancora più decisiva: è veramente traumatico per un figlio, specie se piccolo, sentire la madre denigrare il padre (o viceversa)? Su temi tanto delicati sarebbe presuntuoso generalizzare, ma gli amici che ci sono passati mi garantiscono che per fortuna il giudizio negativo sull’ex coniuge, quando è frutto di esagerazione o desiderio di vendetta, tocca i bambini solo fino a un certo punto. Tornando all’esempio iniziale, se una madre dà del farabutto al padre, ma il padre con loro è meraviglioso, rimbalzeranno le parole della madre e non smetteranno di vedere in lui un punto di riferimento.

Smontare l’immagine dell’altro genitore resta comunque un’operazione distruttiva e la multa funzionerà da deterrente. Semmai il limite della sentenza è che può applicarsi soltanto alle coppie separate. Gli insulti che i coniugi ancora sposati si scambiano davanti ai figli restano impuniti, anche se forse sono quelli che alla lunga provocano più danni.

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