il papero il ballerino il labrador

3 febbraio 2017 di: Carlotta Bertini

Il mio breve articolo riguarda il modo di parlare, raccontare, spiegare,  che una mia amica adopera per il suo adorato fidanzato. La seconda parte riguarda la mia labrador Bebi, che tra poco ci lascerà. In realtà tutti i nostri animali hanno dato prova di quanto scrivo – abbiamo avuto contemporaneamente  sette cani, tre gatti con relativi cuccioli, un esercito di oche e papere. Il primo papero chiamato Giovanni, vinto a una fiera di paese con la pallina tirata e mirata nella boccia di vetro. Accorreva al suo nome e ha pensato sempre che mio marito fosse suo padre. Konrad Lorenz l’etologo aveva visto giusto, nonché sperimentato. L’imprinting è reale.

Sono molto ricco, bello e intelligente oltre la media.

Una frase così rimane scolpita nella memoria soprattutto quando è una nostra amica a raccontare che in questo modo si è presentato un tipo, conosciuto a un corso di danze irlandesi, al primo approccio davanti a una pizza alle verdure.

Questo ballo, basato sul frenetico movimento delle mezzepunte, è elegante. A noi ragazze rassoda l’interno coscia, ai maschi, si direbbe, aumenta esageratamente l’autostima. Il nostro comunque ha avuto successo. Molto ricco lo era davvero e bello pure. I due resistono dopo cinque anni. Lui sempre tronfio, lei amorevole.

Alle non prescelte dalla sorte capita  raramente di incontrare qualcuno molto bello, ricco e intelligente oltremodo. Per altri versi è possibile ricevere questa meraviglia di dono, l’offerente però non esplicita a parole le sue doti. Mai.

Semplicemente le elargisce.

Ricco da far paura di affetto, lo dispensa gratuitamente, senza secondi fini. Presenza costante a qualsiasi ora del giorno e della notte è lì che aspetta il nostro ritorno semplicemente per manifestare la gioia del nostro esistere. Bello sempre, anche quando la razza non è proprio pura, anzi se la stirpe non è nobile, il miscuglio di colori improbabili del pelo procurano simpatia immediata che esplode in bellezza.

Occhi che parlano, morbidi, e raccontano quanto siamo importanti, sguardi languidi quando siamo tristi e abbiamo bisogno di compagnia sincera, di un amico, supplicanti di una passeggiata in più o per l’ennesimo biscotto proibito.

Intelligenti. Di più. Sensibili e complici precedono le nostre intenzioni, indicano con sicurezza chi sia meglio frequentare e chi ignorare, avvisano se qualche guaio sta per capitarci e se accadono chiedono aiuto.

Vivono per noi. Solo per stare con noi.

Grazie a tutti gli animali che accompagnano i nostri giorni con la loro ricchezza, bellezza e intelligenza.

1 commento su questo articolo:

  1. Sandra scrive:

    Amore per gli animali, tendenza all’adorarli???Divertentissimo articolo che ti fa sentire lontano e vicino quello che si ama di più.

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