strumenti forti di persone deboli

15 giugno 2017 di: Ornella Papitto

Compiacere è lo strumento dei deboli, di chi sente la necessità di fare prigioniera l’altra persona e, a sua volta, sente la necessità di farsi imprigionare.

Essere compiaciuti fa sentire accettati, accolti, importanti ma è un legaccio che stritola la libertà di scelta. Una corda. Un nodo scorsoio a doppio nodo.

Chi lo sceglie non è fragile ma debole, perché dipende dall’altro e la dipendenza è debolezza, non fragilità.

Nella fragilità non c’è dipendenza, anzi c’è il desiderio di rinforzarsi, di rafforzarsi e di emanciparsi dalla propria condizione di fragilità.

La persona debole, compiacente, no. La persona debole vive di dipendenza e nella dipendenza la sua forza è rubata all’altra, togliendogliela, carpendola, circuendola senza chiedere il permesso, costringendo l’altra a sentirsi fragile, incapace di vivere senza chi la vuole, invece, dipendente.

Un bel colpo di reni?

È necessario per sopravvivere indipendenti, senza mai compiacere e farsi compiacere.

 

 

 

 

1 commento su questo articolo:

  1. Rita scrive:

    tra gli effetti collaterali dell’indipendenza c’è la solitudine, però

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