Picasso alle Scuderie
Nel Febbraio 1917, in piena Prima guerra mondiale, Picasso venne in Italia. L’amico Jean Cocteau, drammaturgo e sceneggiatore francese, gli chiese di partecipare alla produzione di “Parade”, un balletto ispirato a un suo poema che sarebbe stato messo in scena dai Ballets Russes, compagnia che in quegli anni aveva sede a Roma.
A Roma, fino al 21 Gennaio 2018, è ancora possibile visitare la Mostra alle Scuderie del Quirinale, dal titolo “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915 – 1925”. L’evento raccoglie un centinaio di capolavori.
Percorrendo le sale delle Scuderie è difficile non restare meravigliati dall’estrema abilità espressiva di Pablo Picasso, dalla sua capacità di passare dall’elemento figurato perfettamente delineato a quello scomposto in forme geometriche. Ammirando i suoi quadri si comprende la sua volontà di non restare legato a un unico registro pittorico, come fecero tanti altri, come Monet o Gauguin.
Lui volle andare oltre, lo fece attraversando differenti percorsi, fino ad arrivare alla fase cubista che, però, fu limitata solo a un decennio. La mostra permette di apprezzare proprio questa particolare esperienza del cubismo di Picasso e il suo superamento per approdare a un’arte figurativa quasi monumentale, inserendo nei suoi quadri richiami dell’arte antica italiana, e della mitologia. Capace di fondere il moderno e il primitivo, subì, percorrendo i vicoli di Napoli, il fascino dell’arte popolare napoletana, dei personaggi della commedia dell’arte, dei suoi colori sgargianti. Il soggiorno in Italia fu determinante nella sua vita. Proprio a Roma, mentre preparava i costumi e le scene per i Ballets Russes di Diaghilev, conobbe Olga Chochlova che diventerà la sua prima moglie, e alla quale sono ispirate molte opere esposte. Anche i “Ballets Russes” rappresentano un tema caro all’artista con il circo con pagliacci, ballerini ed animali. I ritratti di artisti s’incontrano con la rappresentazione di acrobati e circensi, con ritratti di donne al bagno, con Pierrot e Arlecchini.
Si può dire che l’arte di Picasso ha il volto di Arlecchino, figura solitaria, emblema della solitudine del Novecento.
da non perdere il video, registrazione recente del balletto Mercure, basato sulle sue coreografie.
Sì, grazie Rita, video da non perdere, come la mostra!