La Professoressa salvata dai suoi ragazzi.

29 maggio 2018 di: Maria Adele Cipolla

Ha fatto notizia la storia di una professoressa disabile che, a seguito di una caduta accidentale, è rimasta sul pavimento di casa per quarantotto ore, incosciente, finché i suoi studenti si sono allarmati per la sua assenza e hanno organizzato il suo salvataggio. Onestamente, stupisce che in queste quarantotto ore non si fosse attivato un allarme da parte della dirigenza scolastica o altre realtà sociali. Sta di fatto che sono stati i suoi studenti ad avvertire i carabinieri del posto, poiché la professoressa abita ad alcuni chilometri dalla scuola. Gli studenti in questione frequentano un istituto tecnico, tanto per smentire quel sentire comune che vede queste scuole come vivai di bullismo. Inoltre, in questo deserto di empatia in cui sta sprofondando la società 4.0, la professoressa avrebbe tutti i requisiti per diventare bersaglio d’insofferenza e irrisione: di mezza età, disabile, veicolante cultura. Come minimo ci si aspetterebbe la gioia per la sua assenza, invece la docente e la sua materia avevano in precedenza compiuto un miracolo su quei ragazzi, un miracolo che ha salvato la vita a lei e dato speranza ai pochi appassionati della coscienza civica.

Evidentemente abbiamo di fronte uno di quei docenti che lasciano un segno indelebile, un’insegnante capace di invertire la rotta dominante e ricordarci il ruolo salvifico della cultura.

Una maestra che incanta, trasmette bellezza e provoca empatia.

Complimenti professoressa

5 commenti su questo articolo:

  1. Daria DAngelo scrive:

    C’è una professoressa, amata, che evidentemente ama i suoi alunni e il suo lavoro rendendolo interessante e coinvolgente. E poi, soprattutto, ci sono loro, questi splendidi allievi, che sentono il bisogno di proteggerla e prendersene cura.

    Mi sembra davvero bello che sia accaduto ciò, un ribaltamento di luoghi comuni e pregiudizi.
    Una storia dolce che riempie di fiducia e ottimismo.

  2. Maria scrive:

    E’ vero, è una storia dolce che propone fiducia e ottimismo, ed è nota e non per niente ha fatto notizia….
    speriamo bene che da notizia si trasformi in una realtà strutturata e normale della quotidianità a discapito dell’orrore che si sente sempre a proposito di docenti, discenti e famiglie alternativamente o vittime o carnefici.
    Speriamo bene.
    Maria

  3. micol scrive:

    Grllini, lega,5stelle 4stelle nessuno racconta una storia vera e ricca di sentimenti, eleggiamo a ministri gli alunni della maestra disabile.

  4. Maria Lo Bianco scrive:

    Nominiamo ministri un esecutivo formato da sole donne intergenerazionale. Ma non viete stancate di contare meno di zero, di pesare come la neve e di subire stupri reali e morali dai maschi ogni giorno?
    Mah.
    Non capisco
    Maria Lo Bianco

  5. Vittoria De Angelis scrive:

    Un articolo bellissimo.. Ragazzi meravigliosi che dentro di loro avevano il”seme dell’empatia”saputo ben innaffiare da una prof. Che sa come trarre il meglio da loro perché ama il suo lavoro, ama la sua missione… E quando cose del genere accadono, bisognerebbe riflettere e pensare che non siamo soltanto “passeur” di cultura ma di emozioni, valori e sentimenti… Ci si affibbia sempre la definizione che il lavoro dell’insegnante è una”missione” più che soltanto un lavoro… E allora: se non mettiamo in gioco sentimenti, emozioni e valori da trasmettere e non proviamo e riproviamo di continuo a coinvolgere in toto i nostri ragazzi…la missione andrebbe a farsi benedire e per noi sarebbe meglio cambiare lavoro!

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