Meglio la gallina domani che….

30 maggio 2018 di: Fortunata Pace

Meglio ” la gallina domani che l’uovo oggi” si sarà detto Salvini a proverbio rovesciato, mentre si detergeva la fronte in ogni ripresa televisiva quasi a ribadire  il gran da fare che aveva profuso in una formazione di governo a doppia targa coi 5stelle. Intanto, era pronto  al gran finale, col grido ” o Savona o morte”, a mettere in  gioco, come ampiamente previsto , il Presidente della Repubblica che  assolutamente in linea col suo ruolo, i suoi compiti e la  sua….lungimiranza non avrebbe potuto accettare quella nomina. A nulla è valso per Salvini il lungo tempo a disposizione o i tempi supplementare richiesti e dal Quirinale concessi a fianco di un Di Maio allegro, credulo e querulo e la pazienza di tanti immarcescibili simpatizzanti. Alla fine, il Matteo numero 2 d’Italia e non più furbamente del nord Italia,  che una sia pur non raffinata politica certamente sa fare, ha lamentato a gran voce, quasi stupito, un po’ offeso (giusta la fama che come docente e studioso poteva vantare il professore  da lui e dal suo compagno di squadra indicato come ministro del’economia) che si fosse dal  Quirinale suggerita una sostituzione per chi aveva mostrato a tinte forti il suo pensiero non solo sull’euro ma su una  Germania da Hitler in poi mutata davvero poco. Non ha accettato neppure di sostituirlo con il suo Giorgetti come pare gli si suggeriva  e ha sbattuto la porta. Quindi, contrito e deluso innanzi ai suoi fans che, in nome dell’agognata gallina del poi spera di accrescere a dismisura , andava ripetendo a ogni domanda: ” non so, ditelo a Mattarella, è lui che decide”. Aveva trovato l’alibi apicale che per di più avrebbe portato, chi non ha capacità né onestà di pensiero sufficienti, a confondere le acque e a infangare uomini e istituzioni. Ancora una volta servendosi dei 5stelle, davvero furiosi e  sotto alcuni aspetti perdenti, lasciando loro e per suo conto rifiutando  ogni impeachment , del resto assolutamente improbabile nei confronti del Capo dello Stato. Cosa ci attende ora è nella regola: nuovo incarico di governo al prof. Cottarelli che forse non accetta o comunque martedì pomeriggio esce furtivamente da una porta secondaria dall’incontro con il Presidente mentre il suo predecessore fa inopinatamente capolino da quelle parti, e  l’annunciata bocciatura in aula dei grandi eletti dal popolo del possibile governo. È cosa fatta, e… corsa  a nuove elezioni in disattesa delle misure più urgenti per la salvaguardia del paese.

Nuove elezioni, cioè una “repetita” che nel giro di un paio di mesi sono un oltraggio per un popolo che può essere sovrano sulla carta ma che quando si mostra in larga misura fanatico, miope e dirompente fa la fine della corda che troppo tesa si spezza e spezza l’arco. Ma poco importa a chi, in una situazione non facile che, di tanta serenità e altrettanto disinteresse avrebbe bisogno, pensa solo alla scalata al potere vendendo una merce che conosce poco e male.

Li rivedremo tutti, nessuno escluso, gli eroi di uno scontro che può divenire incontro, pronti a giurare sulla loro bravura e a farsi i conti ritenendo che nessuno, in mezzo al gran popolo cui si rivolgono, qualcosa riesca egualmente a percepire.. Certo, Salvini ha molto cui pensare. Gli viene in mente, poniamo, di agguantare il 10% in più facendo quota 27? E questo dentro un’alleanza in gran parte diluita? Ma se lui cresce i compagni o quasi sia pur con un Berlusconi ormai eleggibile, potrebbero non crescere anzi perdere insieme ai Fratelli persino un 6%, visto che gli italiani  numericamente come centro destra non è che possano contare doppio. La somma porterebbe a circa 42/45. E sarebbe un bel colpo. Dall’altro lato tuttavia, anche a credere che i Grillini stiano un po’ perdendo quota, non dovrebbero raccattare meno della Lega e cioè un 27%. Qui, potrebbe intervenire l’accordo sognato da Franceschini e & C. col PD, che, dopo avere chiuso senza ritegno Renzi dentro un baule, finalmente potrebbe realizzarsi e che porterebbe un partito del 18%  in unione alla Lega a  una crescita quasi dei del 25/26 %, dunque  di più.  Legge elettorale o no, il bipolarismo è fatalmente alle porte. Forse assisteremo a una campagna elettorale più cauta, senza insulti reciproci  (non si sa mai….) e senza grandi promesse al popolo che magari con qualche caffè in più si terrà  sveglio e non applaudirà  come se un leader o un altro fosse la sua salvezza…. che per adesso si mostra lontana

Ma, il calendario segna il 29 giugno.

Domani è un altro giorno e si vedrà.

4 commenti su questo articolo:

  1. Maria l.b. scrive:

    E’ molto complesso questo intervento di Fortunata Pace, molto articolato. Molto più semplici le cose come sono andate. I vincitori non danno nessuna garanzia di governare secondo politiche veramente calate nella realtà dei problemi e nodi che ammalano l’Italia sia dal punto vista interno, cioè delle politiche che vorrebbero attuare sul fronte interno, sia dal punto vista esterno: complessità della situazione internazionale e rapporti con il continente di riferimento, l’Europa.
    E’ catastroficamente sotto gli occhi di tutte e di tutti che non hanno gli strumenti intellettivi e cognitivi per affrontare i rapporti con lo scenario mediorientale, tanto per dirne uno, e per fronteggiare la mafia e la corruzione interne all’Italia. Non ne hanno mai parlato veramente con chiarezza. La costituzione è da riformare senz’altro con criterio e con sapienza, tutte cose che mancano in maniera grossolanamente evidente ai due vincitori del 4 marzo. E oggi mi sento di potere dire l’Italia è abbastanza divisa anche se do un giudizio senza appello di ottusità, peconorismo e cretinaggine a tutti quelli e a tutte quelle che li hanno votati così in massa.
    Altro capitolo è la condotta politica della sinistra e del pd: Io votai a favore della riforma costituzionale proposta da renzi, feci parte di quel 40% di italiani e lì sono cominciati molti guai ed equivoci. Sono oggi maggio 2018 per un cambiamento della nostra principale legge anche più ricco e articolato di quello già disegnato da renzi.
    E ho in testa una donna validissima che conosco come Ministro per le riforme costituzionali.
    Sempre che mai una donna diventi capo di governo e si decida a circondarsi di una squadra di donne per governare.
    Dopo 72 anni zero donne ai vertici decisionali dell’Italia. Altrove nel mondo succede qualcosa in questo senso. In Italia abbiamo solo le signorsì di berlusconi e un’opposizione lenta e contorta delle donne di sinistra divise e poco amiche tra di loro tanto da non fare squadra, massa critica, esprimere una leader chiara e netta.
    Maria Lo Bianco

  2. rita scrive:

    Concordo pienamente con la visione di Fortunata, e spero tanto che, in mezzo alla confusione generale,
    qualcuno non si sogni di intraprendere riforme istituzionali, che porterebbero il paese allo sfascio prima
    e al fascismo dopo.

  3. Maria l.b. scrive:

    ..allora sarai d’accordo su quell’articolo della costituzione, forse il 37, che stabilisce che le donne hanno una funzione indispensabile quella riproduttiva e le associa a meri animali da parto e non altro obbedendo ai papi che l’hanno ispirata e ai politici italiani che hanno eseguito e obbedito, i maschi i padri costituenti che erano tutti fascisti nell’animo.
    E del fascismo attuale che ne pensi? E dello sfascismo (che termine orribile) attuato che ne pensi?
    Ma guardati attorno RIta, stai capendo che cosa stai vivendo quotidianamente sotto i tuoi occhi? O preferisci lasciarli socchiusi?
    Basta sono stanca ma vado avanti per le mia strada troverò persone più attente.
    Donne vi date la zappa sui piedi ma perchè? Voglio sapere perchè?
    Ciao
    Maria

    • rita scrive:

      e’ proprio vero: viviamo in tempi così caotici e snervanti che qualsiasi ipotesi di cambiamento
      va ponderata con calma lucidità. Speriamo in tempi migliori!

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