UNA TRAGEDIA DIVENTA SIMBOLO DI SOLIDARIETA’

10 luglio 2018 di: Simona Mafai

Salvi i ragazzi intrappolati nella grotta in Thailandia. Qualcuno ha ritenuta eccessiva l’attenzione di tutto il mondo verso i giovani calciatori thailandesi. Ma non è stata solo curiosità. C’è stata una autentica partecipazione emotiva, corale, verso quella che poteva diventare una tragedia. C’è stato poi un aiuto operativo concreto, che ha oltrepassato ogni confine. Sono giunti a Than Luang aiuti da moltissime parti del mondo: un istruttore subacqueo danese, un professionista australiano, speleologi belgi e tedeschi, tre sub inglesi, , e molto altri che si sono messi a disposizione degli organizzatori dei soccorsi. Una ditta americana ha fornito il serpentone di nylon gonfiabile per fare uscire i ragazzi dalla caverna. Il governo thailandese si è definito molto grato della collaborazione degli stranieri che hanno fornito “aiuto, conoscenza, tecnologia, ed equipaggiamento”.
Una vicenda drammatica a lieto fine, che può diventare simbolo (e stimolo) delle possibilità di auto-aiuto tra le persone e i popoli.
Nello stesso tempo vi sono i governi che alzano muri, tendono reticolati, chiudono porti. Anche se sostenuti da parte delle loro opinioni pubbliche – essi sono fuori dalla storia e dalla coscienza umana. Prima o poi saranno sconfitti.
Il mondo è uno e ciascuno di noi è solo un suo abitante, che deve imparare ad essere solidale –per quanto è possibile – con ciascuno degli altri.

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