“Vedere il mare”
Tempo di vacanza, pranzi leggeri, sieste, poca televisione. Per chi ancora segue i programmi in tivù la serie di Maciste o la ripetizione senza fine di Desperate Housewife sono solo un anestetico per il cervello che desidera ogni tanto distrarsi dal problema dei dazi istituiti da Trump.
Con questa leggerezza d’intenti e casualmente si può seguire un programma che racconta di bambini. Pochi giorni fa, dalle 12 in poi, un docu-film intitolato I Bambini sanno girato anni fa per la regia di Walter Veltroni ha stravolto il filone seriale delle proposte estive della Rai per proporre un gioiello di racconti-interviste a bambini preadolescenti, dagli otto ai dodici anni, realizzate nelle loro stanze e senza la presenza dei genitori. Ai bambini venivano rivolte domande sulla scuola, apparentemente semplici e generiche, sulle amicizie, sulla società e altre riguardanti argomenti complessi, come la religione, l’esistenza di Dio, i matrimoni omosessuali.I protagonisti, tutti italiani, avevano origini diverse: un filippino, due ragazzine musulmane, uno d’identità rom, uno appena sbarcato a Lampedusa.
Vite normali, altre faticose. Una grave malattia superata, la paura del buio sul barcone dei migranti, problemi di solidità famigliare economica o istituzionale:
- Cosa serve nella vita per essere felici? Sognare
- Cosa ti piace del basket? L’eleganza dei movimenti
- Quale è stato il momento più felice della tua vita ? E’ stato quando sono nato, perché ero.
- Che cosa pensi dei musulmani? Niente. Siamo tutti uguali
- Qual è il tuo più grande desiderio? Vedere il mare.
Raccontano quello che provano e pensano da punti di vista originali, poetici, commoventi, carichi di profondità, inaspettati in bambini di quell’età. Riflettono sugli aspetti della vita, animati da grande dignità e rispetto per loro stessi, le loro famiglie, le situazioni dei grandi che li coinvolgono, a volte pesantemente.
Alla fine del documentario film il regista porta il piccolo rom di otto anni al mare. La scena è commovente, lo stupore, l’emozione per tanta bellezza sono felicità pura dipinta nello sguardo, nell’atteggiamento, nell’espressione.
Impariamo da loro, noi adulti, e cerchiamo di meravigliarci sempre, anche ogni volta che vediamo il mare.
Noi adulti che abbiamo tutto e non abbiamo niente.
Ieri pioveva a Roma. Marina, Silvia ed io eravamo sulla spiaggia. Solo noi tre. Un vento freddo ci spingeva a desistere dalla voglia di restare lì. Noi continuavamo a respirare quell’aria pulita ricca di iodio e a raccontarci le nostre storie di donne che hanno tanto da dirsi e che, in certi momenti, sono ancora come quei bambini che sanno, ma non hanno visto ancora tutto e che condividono i propri sogni e progetti. Ci piaceva quell’atmosfera, nonostante il tempo minaccioso. Stavamo bene. Guardavamo il mare.
molto bello questo ricordo istantaneo di gemma lo iodio loro tre sole e distese completamente tra loro nonostante il tempo che è bellissimo il mare col tempo minaccioso
ho respirato un po’ forse pure io e spero mi succeda con qualcuna al mare e il fresco
grazie e a presto
maria
Il mare non ha colore, riflette l’azzurro o il grigio del cielo.
Il colore delle cose dipende da noi.