Dal Cantico dei Cantici
Ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata,
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti,
le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia, mia bella,
e vai verso te stessa!
La stagione più bella
è l’estate
La primavera
l’aspetta
L’autunno
la rimpiange
L’inverno
la auspica
Chie è colei che sale dal deserto
appoggiata al suo diletto?
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come tatuaggio sul tuo braccio.
Perché forte come la morte è l’amore,
è una fiamma che vive nel Signore
e le acque non lo spegneranno…
l’autunno preludio dell’inverno
la stagione più aspettata
per il rigore e la serietà
delle temperature
per il gelo dei sentimenti
per il caldo del fuoco
di un camino
acceso in campagna
la campagna invernale
quale regalo di un dio
è stato più indovinato
per ristorarci
per amarci
in silenzio
perfetto
quello della neve
che cade
senza fare rumore
nessun rumore
proprio
come cade la tristezza
in fondo al cuore
dice il cantatuore
posati inverno sul mio
di cuore
e allevia
le scempiaggini
della passata estate
a fare niente
su un tappeto
di stelle
marine
ciao inverno
bentornato
Maria Lo Bianco
TRENT’ANNI
Ho trovato una foto
di quando avevo trent’anni
la donna dei trent’anni scrive
balzac e ci scrive un romanzo
io e i miei pantaloni
grigi e affusolati io e la mia linea
perfetta e i miei capelli corti
e neri appena sopra le spalle
con la catenina intorno al collo
e la fede greca al dito
pronta a vivere sorridendo
con la lingua di fuori
sguaiata per posa
e triste di natura
scarpe chiuse e comode
e maglia di cotone pesante
bella bellissima
e sincera
sinceramente
innamorata di me stessa
oggi la guardo perplessa
e affettuosa
chissà chi ero
cosa volevo
e perchè
mi sono messa
a ridere
maria lo bianco