Editoria e assenza: di scena E.Bove

8 novembre 2018 di: Mimma Grillo

Il 5 novembre scorso è stata presentata nei locali dell’Institut Francais di Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa, la raccolta di opere di Emmanuel Bove edita da Edizionidellassenza. A presentare la raccolta Eric Biagi, direttore dell’Institut Francais di Palermo, Girolamo (Mimmo) Lombardo di Edizionidellassenza, Luisa Stella, curatrice delle pubblicazioni.

Edizionidellassenza è una casa editrice appena nata che debutta con la pubblicazione (con la traduzione di Luisa Stella) di alcune opere di Emmanuel Bove, definito “il più grande degli autori francesi misconosciuti” e che considera questa scelta un vero e proprio manifesto programmatico, come si legge nella nota stampata sulla copertina del cofanetto appena pubblicato contenente tre volumi dell’autore : Incontro e altri racconti, Il Figliastro (romanzo), Diane (opera teatrale). Dice la nota : “ E’ accaduto e accade che scrittori, del passato o del presente, dopo aver avuto riconosciuto (…) il valore delle proprie opere, siano poi caduti nell’oblio. E questo per disparati e non sempre intellegibili motivi. Per lo più misterioso è il destino delle opere, seppure, in qualche caso, ci sembra di intuire che, a determinarne la sparizione, siano state o siano le leggi del mercato o l’annientante pervasività di tendenze nuove o (…) certe forme di autosegregazione a cui gli scrittori stessi talvolta si autocondannano. Le Edizionidellassenza, marchio editoriale dell’Associazione Voce d’Autore, si propongono di rivolgere la loro attenzione ad alcuni di questi autori e, al fine di aiutare il lettore ad approfondirne la conoscenza, di pubblicare, per ciascuno di essi, più opere, raccolte in un unico cofanetto. Ciò, lasciando comunque al lettore la possibilità di acquistare ciascun libro separatamente (…)”.

Questa scelta editoriale (cofanetto e singoli libri) richiama quanto lo stesso Bove scriveva : “Io non credo che un libro possa essere una cosa compiuta, una cosa riuscita in sé. Vale a dire che non si dovrebbe potere isolare un romanzo dall’opera del suo autore, come non si può staccare un verso da un poema”.

Ma chi era Emmanuel Bove? Nato a Parigi nel 1898 da padre ebreo-russo e madre lussemburghese   morto a 47 anni nel 1945, è un lampo folgorante e velocemente dimenticato della letteratura francese.

Recuperato a partire dalla fine degli anni 70, ha raccolto entusiasmi da parte di artisti considerati il Pantheon dell’arte del secolo scorso : Andrè Gide, Maurice Utrillo, Max Iacobs, R.M.Rilke, Colette (che lo ha scoperto e ha curato la pubblicazione del romanzo Mes Amis), Samuel Beckett (che ha scritto di Bove “lui ha come nessun altro il senso del dettaglio toccante), Antoine de Saint Exupèry, Peter Handke (che ha tradotto in tedesco diverse opere di Bove e che ha sostenuto che Bove si sarebbe dovuto convertire nel santo patrono degli scrittori puri, riferendosi ad un’idea trascendentale di purezza che non ha alcuna tangibile relazione con la vita di uno scrittore o con gli argomenti delle sue opere ma che si si lega indissolubilmente alla qualità di dedizione che l’autore ha nei confronti del suo lavoro, e quindi alla forma della sua opera). Wim Wenders, per continuare l’elenco degli estimatori di Bove, a New York per un cortometraggio, passeggiava con una copia di Mes Amis in tasca perché “gli restituiva il senso del narrare “.

Ma a proposito della forma di cui parlava Peter Handke, com’è la forma dell’opera di Bove? Sebbene Bove non racconti d’altro che di “umiliati e offesi” la sua prosa è del tutto scarnificata ed essenziale : il dettaglio descrive la realtà, non la interpreta. Su questo insiste la descrizione che dell’opera di Bove fa la nostra amica Luisa Stella (traduttrice della raccolta presentata). Luisa, con la fluidità di parola propria della scrittrice che noi di Mezzocielo abbiamo apprezzato in tante occasioni, e con la scelta di sottoporre all’ascolto dei presenti un brano del racconto “Incontro” (che viene poi letto anche in lingua originale dal direttore dell’Institut Francais), proietta tutti in maniera diretta e fascinosa nel mondo della scrittura di Bove. Siamo in tanti ad ascoltarla. C’è anche il libraio Piero Onorato della libreria Broadway, che avrà l’esclusiva a Palermo della vendita del cofanetto e dei singoli volumi.

Certo, in tempi come questi di editoria massificata e promossa mediaticamente a volte in maniera indecorosa, con costruzione a tavolino (oggi a computer) di testi e autori, la scelta di Edizionidellassenza,  di LuisaStella e dell’Institut Francais di Palermo, ha il sapore delle cose rare da sostenere e tutelare.

 

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement