Fateli scendere

30 gennaio 2019 di: Mimma Grillo

Uomo che non conosce il mare – così lo scrittore Camilleri ha definito l’attuale ministro degli interni. Che forse non conosce neanche la nostra Costituzione e la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948.  Se no non continuerebbe a dire “i porti sono chiusi”. Perché i porti non sono chiusi e non possono essere chiusi. E nessun decreto è stato emesso né poteva essere emesso in tal senso  visto che –come spiegava qualche giorno fa l’ex P.M. Armando Spadaro- esistono limiti giuridici, che la politica non può discrezionalmente oltrepassare, derivanti innanzitutto proprio dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.

Così la nuova vicenda della Sea Watch 3 si incrocia con la vicenda della nave Diciotti (e con la richiesta di autorizzazione a procedere per sequestro di persona contro il ministro Salvini inoltrata al Senato dal Tribunale dei Ministri di Catania).

Ancora una volta di scena la Sea Watch “ostaggio in mare” con 47 migranti –tra cui alcuni minori- a bordo, stavolta nei pressi della costa di Siracusa (i migranti sbarcati qualche settimana fa a Malta ancora sono in attesa di essere portati nei paesi tra cui con grande baccano mediatico sono stati  distribuiti).

Sabato mattina la costa sulla rada di Siracusa è stata colorata da bandiere e striscioni di solidarietà ai migranti. “Fateli scendere”, “Stop the attach on refugees”, “Siracusa disobbedisce”, “AccoglieRete” :  queste le parole di chi manifestava. C’erano gli attivisti di Mediterranea Saving Humans arrivati da Palermo, ma anche tanti attivisti arrivati da Catania e tanti siracusani, il sindaco in prima fila (ma anche tanti esponenti della chiesa di Siracusa). Gli alunni della Scuola di Teatro dell’Istituto Nazionale del Dramma antico cantavano rivolti verso il mare, verso la nave e i suoi passeggeri.

A Siracusa tanti balconi sono tornati ad esporre lenzuoli, come a Palermo nel 92. Una sola la scritta ”fateli scendere”. Questo accadeva sabato. Poi, domenica mattina, una delegazione raggiunge con un gommone privato, la Sea Watch 3. Della delegazione fanno parte tre deputati (Fratoianni di LEU, Magi di Più Europa, Prestigiacomo di F.I.) e alcuni mediatori. Racconterà poi Alessandra,  di Mediterranea :  ”tutti i  migranti a bordo sono reduci da detenzione in Libia, molti ne portano ancora i segni addosso, ci sono anche persone che hanno perduto nella traversata i fratelli più piccoli e non riescono a perdonarsi di essere rimasti vivi, come se fosse una colpa per loro essere vivi, la loro condizione psicologica è molto difficile, molti piangevano mentre raccontavano, ed è stato davvero difficile consolarli. Questa è una terribile storia di umanità e di disumanità, oltre che di illegalità, perché ci si trova davanti ad una presa in ostaggio di persone vulnerabili”.

Ieri, lunedì, la Capitaneria di porto di Siracusa ha diramato una ordinanza con cui ha fermato la navigazione nello specchio d’acqua all’interno della Baia di Santa Panagia, per un raggio di mezzo miglio dalla posizione di ancoraggio della Sea Watch 3. Nell’ordinanza si legge che “è interdetta, ai fini della tutela dell’ordine pubblico e della sanità pubblica, la navigazione sia di diporto che ad uso professionale, e ogni altra attività connessa agli usi civici del mare non espressamente autorizzata”. Così i componenti di una ulteriore delegazione (i due deputati del PD Martina e Orfini), al ritorno a terra hanno avuto la sorpresa di trovarsi indagati  per  violazione dell’ordinanza della  Capitaneria.

Intanto il Procuratore di Siracusa Fabio Scavone dice che al momento non è presa in considerazione l’ipotesi di sequestro a carico del comandante della Sea Watch auspicata dal Governo, e la Procura dei Minori di Catania (giudice Caterina Ajello), dopo l’esposto presentato dalla Garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, Carla Trombetta, ha chiesto l’immediato sbarco dei minori che si trovano a bordo della nave.

  Palazzo Chigi come risponde a tutto questo?  Annunzia un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo, ma non certo per tutelare i migranti, quanto per far valere la giurisdizione olandese sulla vicenda visto che la nave batte bandiera olandese.  E il ministro Di Maio minaccia l’incidente diplomatico con l’Olanda.

La Sea Watch è sempre ferma nella rada di Siracusa con condizioni di vita sempre più difficili per i migranti a bordo : il comandante ha comunicato  in tarda serata che non funziona più l’ultimo dei bagni che fino a ieri si riusciva ancora ad usare. Il mare è grosso e c’è freddo nella tenda allestita sul ponte della nave. Il nostro Governo gioca alla “battaglia navale”. E’ da poco passato il giorno della memoria. Mi vengono in mente le parole di Primo Levi :

“Voi che vivete sicuri/nelle vostre tiepide case/voi che trovate tornando a sera/il cibo caldo e visi amici/considerate se questo è un uomo/che lavora nel fango/che non conosce pace/che lotta per mezzo pane/che muore per un si o per un no.”

 

1 commento su questo articolo:

  1. Lorenza. Villa scrive:

    Ho visto le foto dei minori della Sea Watch ,mi sono sembrati minori adulti e in carne. Mi aspettavo bambini e adolescenti.

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