Una verità semplice
Secondo molti, compresa la neo direttrice di Rai 1, a Sanremo “sono solo canzonette”: opinione che disconosce quanto della storia personale di ciascuno, e di quella collettiva di un Paese, le canzoni contengano; secondo una nota frase di Proust, “le canzoni, anche quelle brutte, servono a conservare la memoria del passato, più della musica colta, per quanto sia bella”. Spesso, anche quelle meno “impegnate” veicolano idee oltre che suscitare emozioni, o testimoniano il cambiamento culturale, in forme semplici ma significative.
E d’idee semplici si era fatto portavoce, qualche giorno fa, Claudio Baglioni, cantautore e conduttore del prossimo Festival: aveva espresso opinioni contrarie alla politica del nostro governo riguardo ai migranti e auspicato che l’Italia potesse divenire più accogliente. Tanto è bastato per scatenare una campagna d’odio sui social, risposte sprezzanti da politici e colleghi, la sibilata minaccia della destituzione dall’incarico per il prossimo anno. Perchè è semplice, facilmente comprensibile e condivisibile, per di più espressa da un personaggio famoso e popolare,e pertanto una minaccia, la verità che tali opinioni sottendono: la constatazione che queste politiche costituiscono la negazione dei diritti umani, e della priorità assoluta, universalmente condivisa, che è salvare vite umane.
Oggi, dopo un’ennesima strage annunciata, è sempre più chiaro a cosa conducono la cosiddetta “chiusura dei porti”, la limitazione degli interventi degli organismi e delle risorse dello Stato, e la messa al bando delle navi che agiscono fuori dalle logiche dei giochi politici, delle mosse propagandistiche, dei patti scellerati che favoriscono la tratta dei migranti: quelle delle ONG, organizzazioni di volontari che si muovono seguendo la sola antichissima legge che ha guidato l’evoluzione dell’umanità divenendo un impulso spontaneo, quella che spinge ciascun essere umano a soccorrere e salvare un altro essere umano in pericolo.
Non bastano montagne di menzogne a cancellare queste evidenti verità, ma bastano, purtroppo, a rendere il Mediterraneo un teatro di infamia dove l’orrore della zattera della Medusa si ripete senza fine.
Sono questi i vuoti d’aria
questi vuoti di felicità
queste assurde convinzioni
tutte queste distrazioni
a farci perdere
sono come buchi neri
questi buchi nei pensieri
si fa finta di niente
lo facciamo da sempre
ci si dimentica
che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
che ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio
E ho capito che non sempre il tempo cura le ferite
che sono sempre meno le persone amiche
che non esiste resa senza pentimento
che quello che mi aspetto è solo quello che pretendo
e ho imparato ad accettare che gli affetti tradiscono
che gli amori anche i più grandi poi finiscono
che non c’è niente di sbagliato in un perdono
che se non sbaglio non capisco io chi sono
Sono queste devozioni
queste manie di superiorità
c’è chi fa ancora la guerra
chi non conosce vergogna
chi si dimentica
che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
che ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio
E ho capito che non serve il tempo alle ferite
che sono sempre meno le persone unite
che non esiste aziona senza conseguenza
chi ha torto e chi ha ragione quando un bambino muore
e allora stiamo ancora zitti perché così ci preferiscono
tutti zitti come cani che obbediscono
ci vorrebbe più rispetto ci vorrebbe più attenzione
se si parla della vita se parliamo di persone
Siamo il silenzio che resta dopo le parole
siamo la voce che può arrivare dove vuole
siamo il confine della nostra libertà
siamo noi l’umanità
siamo il diritto di cambiare tutto e di ricominciare
ricominciare
Ognuno ha la sua parte in questa grande scena
ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio
il peso del coraggio