Tutti a Firenze per “Verrocchio il maestro di Leonardo ” e la “Riscossa delle donne”

19 aprile 2019 di: Aida Pavan

Fino al 14 luglio, a Palazzo Strozzi e al Museo Nazionale del Bargello, è possibile visitare la prima grande retrospettiva dedicata a Verrocchio, figura simbolo del Rinascimento. Orafo, scultore, architetto, pittore, Andrea di Michele di Francesco Cione (Firenze 1435 – Venezia 1488) detto Andrea del Verrocchio. Maestro non solo di Leonardo, ma anche della maggior parte degli artisti della Firenze di Lorenzo il Magnifico, Verrocchio fu per di più l’unico erede di Donatello.

La mostra “Verrocchio, il maestro di Leonardo”, curata da Fancesco Caglioti e Andrea de Marchi, presenta 120 opere tra sculture, dipinti e disegni provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private internazionali.

Articolata in undici sezioni, nove a Palazzo Strozzi e due al Museo del Bargello, copre un arco temporale che va dal 1460 al 1490, anni cruciali non solo per l’arte toscana, ma per l’arte italiana in generale.

Nella bottega di Verrocchio, vera e propria fucina del tempo, furono sperimentate tecniche e materiali diversi, dal disegno alla scultura in marmo, dalla pittura alla fusione in bronzo. Dalla sua bottega passarono i maggiori artisti del tempo: Desiderio di Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Perugino, Bartolomeo della Gatta, Lorenzo di Credi – suo allievo prediletto – e appunto il grande Leonardo da Vinci. Tutti presenti in mostra. Imperdibile è la sezione dedicata alle Madonne, e tra tutte la Madonna di Volterra. Seppur giunto tardi alla pittura, intorno al 1470 con pochissimi dipinti Verrocchio modificò sostanzialmente il soggetto e a lui vollero ispirarsi tutti gli artisti del tempo. I quadri in mostra sono straordinari: esaltano una Madonna, insieme umana e divina, elegante, raffinata e al contempo amorevole, immersa in una campagna luminosa che si apre su orizzonti lontani. Vera e propria rarità è la Madonna col Bambino (terracotta, 1472), opera di Leonardo da Vinci prestata personalmente da Sua Maestà la Regina Elisabetta II d’Inghilterra: un unicum nella scultura italiana del Rinascimento.

Le donne non erano ammesse alla bottega di Verrocchio se non come modelle, Firenze comunque rende omaggio al genere femminile con una raffinata e ricca mostra a Palazzo Pitti, mostra che celebra il riscatto della donna e il suo   impegno per una nuova autonomia. Curata da Simonella Condemi, la mostra, visitabile fino al 26 maggio si snoda tra le collezioni della Galleria d’Arte Moderna, e valorizza, grazie a un allestimento scenografico, gli sforzi imprescindibili delle donne per il riscatto sociale e per una nuova autonomia, attraverso dipinti – per la maggior parte di grandi dimensioni – fotografie e altri oggetti. Il titolo, “Lessico femminile. Le donne tra impegno e talento 1861 – 1926”, invita a rivalutare e apprezzare i contributi delle donne, figure da sempre determinanti nella vita familiare, intellettuale, politica. La mostra presenta, grazie a capolavori in prestito da collezioni private, 70 anni di emancipazione femminile a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Firenze, come già era stato al tempo del Verrocchio oltre quattro secoli prima, diventa nuovamente meta prediletta, vera e propria calamita, per le figure di spicco della cultura e del mondo femminile internazionale del tempo. Solo alcune: Elizabeth Barret Bowing, Jessie White Mario, Theodosia Garrow Trollope, Margaret Fuller La mostra, originale e innovativa, permette di conoscere e ammirare i lavori di Julia Hoffmann Tedesco, simbolista tedesca; di Louisa Grace Bartolini; della pittrice inglese Mary Egerton Bracken e dell’artista Nabis Elisabeth Chaplin. Nondimeno, sono presenti opere di Ida Baccini, Anna Franchi, Nera Simi, Ryta Bordini, artiste di grande talento che spesso non sono state adeguatamente valorizzate.

Tutti a Firenze dunque per ben due mostre-evento imperdibili, entrambe dedicate a un pubblico ampio e trasversale che, seppur non integrandosi, consentono di apprezzare, conoscere e approfondire due momenti fondamentali e fondanti per la nostra cultura.

2 commenti su questo articolo:

  1. Daria DAngelo scrive:

    Grazie per queste preziose informazioni.

  2. Noemi Massa scrive:

    questo parlare di varie mostre che arricchiscono l’iItalia è un beneficio per tutti noi.

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