Le donne e la guerra ieri e oggi

19 giugno 2019 di: Egle Palazzolo

Si alle donne,no alla guerra il tema di fondo della 55 edizione dell’INDA 2019.
Assolutamente significativa la scelta del binomio firmato Euripide , riletto con misura critica e
splendida creatività scenica sia per ” Le troiane”, che ,per “Elena”, una tragedia non tragedia, che
compongono ,centrando in una figura simbolo sulla cui colpa si caricava tutto il male e la
sofferenza che ne derivò, un quadro altro rispetto alle atrocità della guerra e alla distruzione di
TROIA.
Dire della felice intuizione della regia di Davide Livermore in Elena sia per la sostanzialità scenica
o per l’uso e i piccoli aggiustamenti della traduzione, quanto per l’occhio esperto
di Mauriel Mariette che ne Le Troiane ha bilanciato l’incombere e il manifestarsi della scomparsa
di una città ricca e gloriosa con ogni lamento individuale di sofferenza .è quanto è certamente
dovuto al pacchetto di una offerta nella quale l’INDA ripete e rinnova la sua intatta e rinnovata forza
culturale. Insieme a una serie di iniziative che ispirate alla irrinunciabilità del suo teatro ,consentono
di star dentro le esigenze e le indicazioni del presente.
Il ciclo sta per concludersi mentre continuano oltre a “Lisistrata” , la commedia come sempre in
compendio e anch’essa legata al ” femminile ” ,dunque a cogliere ancora e persino diversamente ,
la presenza e il ruolo della donna nel gioco degli eventi, ma dire che ognuno dei due cast è risultato
eccellente , è davvero dovuto.: scene, costumi, musiche o selezioni musicali hanno segnato il filo a
volte misterioso , a volte palese che lega un lontano passato a un riconoscibile, odierno vissuto:
parliamo della immigrazione e della accoglienza, della vanità, forse inutilit, fuori da distruzione e
dolore che non solo ai vinti appartengono, parliamo dello strazio delle madri ,siano state o no
regine su un trono, cui tuttavia non manca la visione di una speranza, di un riscatto,di una pagina
futura in cui si affermi il compenso degli dei. Che si faccia giustizia, si chiede in entrambe queste
due assai diverse tragedie euripidee ” perchè l’ingiustizia che si subisce è peggiore della
morte”
Nove donne e due uomini ,gli interpreti principale nelle Troiane ( e mai dovremmo dimenticare il
coro) . E fra le figure femminili Maddalena Crippa capace di dare in ogni occasione una

straordinaria identità al personaggio, Elena Arvigo, composta e incisiva Andromaca ,sola a misurare
come il più grande il peso pagato alla guerra. e una slls gursgasn , una aderente, dignitosa ,c una
splendida Marial Bajma Riva che ha forato la luce del tramonto sulla cavea ,con gestualità e danza,
grida e pianto sommesso ,alternando delirio, ragione e amore lacerato.
Per Elena che è stato spettacolo nello spettacolo un grande applauso a Laura Marinoni.:. difficile il
personaggio, contraddittorie le allusioni, le stesse alternanze a quanto su Elena posero addosso gli
dei. La sua bellezza come trofeo a Paride, le tre dee in competizione, la sua complicità o il suo
divenire vittima di una straordinaria bellezza cui non avrebbe resistito Paride, cui non avrebbe
rinunziato Menelao? In definitiva ” fu vera colpa?” . Non una sentenza dobbiamo trovare o
accettare. Pensare e riproporre ni a noi stessi un una realtà dai mille volti, in un mito che , con
intatta autorevolezza ci indica la molteplicità e la coesistenza delle tante strade.

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