Turkmenistan

14 giugno 2019 di: Josie

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. O meglio no, Deceduti il padre in guerra nel 1943, la madre e due fratelli minori nel terribile terremoto del 1948 che provocò 200.000 morti, Nyazov ne deve aver subito un trauma profondo se, dopo esserne diventato Presidente del Soviet, ha governato in regime dittatoriale e senza opposizione, con uno sfrenato culto della personalità, tale da rasentare la follia. Deceduto per infarto nel 2006, il suo successore Gurbangulyu Berdimuhamedow, dentista diventato statista, non è stato da meno.

Come l’Uzbekistan, anche il Turkmenistan è ricco in gas, fosfati, risorse utilizzate anche per erigere la capitale Asgabat, alienante con i suoi quarantotto (48) milioni di metri cubi di marmo utilizzati per costuire centinaia di enormi palazzi di abitazioni private e decine e decine di ministeri destinati alle più svariate istituzioni. Strade infinite, costeggiate da centinaia di lampioni che sembrano croci. Tutto rigorosamente in bianco, il colore associato alla felicità.

Ed attorno il nulla. Rari i passanti, scarso il traffico. Viene il dubbio che edifici privati e pubblici siano vuoti. Molto sviluppate le aree verdi in un paese deserto per i suoi due terzi. E forte il contrasto con le aree rurali, molto più modeste.

La schizofrenia dei due presidenti ha poi imposto regole assurde. Le auto devono essere tassativamente tutte bianche entro il 2020, pena sanzioni. Devono essere sempre pulite e lavate entro le 10 ore da ogni temporale, sempre pena sanzioni. Non si fuma da nessuna parte ed anche in questo caso, ogni trasgressione è passibile di sanzione. Niente cani in città perchè puzzano ma, si ai cavalli, per esaltarne la splendida razza turkmena.

Nel corso della sua dittatura, erano proibiti le opere liriche, il ballo, i baffi e capelli lunghi agli uomini, il trucco alle donne in TV. Erano stati cambiati i nomi dei giorni e mesi.
Nyazov ha anche scritto Ruhmana, un libro-bibbia che raccoglie il suo pensiero e le sue direttive da conoscere e seguire. In passato era indispensabile conoscerlo a menadito per poter accedere ai posti statali e, persino per poter prendere la patente.

Una popolazione di 6,5 milioni di abitanti, di cui nelle strade se ne vedono pochi, tanto da far pensare che … chi può, emigra.

Anche in Turkmenistan le persone sono cordiali ma il controllo è assoluto. Telecamere collegate con la polizia inquadrano ogni angolo del paese. Nel mercato infiltrati controllano ogni scambio e impongono divieti, anche di fotografare le merci. In entrambi i paesi nei mercati, supermercati e negozi sembra non mancare nulla. Se poi i prezzi sono accessibili alla popolazione, non è dato di sapere.

Rimane però l’impressione almeno visiva, di due paesi al passo con i tempi, dove le persone vestono con proprietà e dove la pulizia regna imperante. Molto belle, come sempre, le donne nei loro abiti tradizionali, lunghi alla caviglia e portati con estrema eleganza. Lo Stato è il maggior imprenditore e datore di lavoro di entrambi i paesi, dove i ritmi sembrano essere molto rilassati.

Un’esperienza che si può fare in entrambi i Paesi ed io l’ho fatta in Turkmenistan è la notte nel deserto. Un deserto di proprietà statale, dove privati piantano tende ed offrono un’accoglienza estremamente spartana. Il freddo punge forte all’alba ma noi avevamo vicino uno dei tanti crateri dove ardono le fiamme sul fondo. Sono i crateri formatisi dopo le trivellazioni iniziate dai sovietici e, poi abbandonate per l’eccessivo costo dello sfruttamento. Ora sono diventati attrazione turistica.

E’ stata comunque un’esperienza interessante visitare un paese alienante come il Turkmenistan ma occorrebbe una permanenza prolungata per darne un giudizio definitivo.

Forse ho dimenticato qualcosa ma spero avervi dato sufficienti elementi di valutazione. Piccola aggiunta, il costo del caffè, un’acquosa miscela Nestlè dal costo diju 1 a 1,5 euro. Bere un caffè, in entrambi i Paesi, costa mediamente molto più di un intero pasto. In una località di campagna del Turkmenistan abbiamo pagato un veloce pranzetto 1,5 euro a testa. Naturalmente perchè è un prodotto di importazione ma, credo sia meglio dimenticarlo e bere i loro insipidi tè.

Io sono dimagrita di ben 4 kg ma …. appena rientrata, mi sono subito offerta una robusta porzione di lasagna ed un sostanzioso pezzo di pizza ai funghi e carciofini.

1 commento su questo articolo:

  1. Filomena scrive:

    Molto interessante. Ma i libri di geografia ne parlano?

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