Apprendere passeggiando

15 ottobre 2019 di: Clara Margani

La Rete Migranti è la rete delle associazioni di volontariato del Lazio, che organizzano corsi gratuiti di Italiano per migranti adulti, bambini e ragazzi. Sostenuta dal CESV, Centro servizi per il volontariato del Lazio, raccoglie circa cento associazioni no-profit e ha tra i suoi compiti quelli di promuovere iniziative per la convivenza pacifica tra vecchi e nuovi abitanti, di diffondere un’informazione corretta sui fenomeni migratori, di sostenere le scuole pubbliche aperte agli alunni di origine straniera, ai loro familiari e alle associazioni che facilitano l’integrazione nella comunità locale e di favorire la crescita professionale e culturale di insegnanti d’italiano lingua seconda, impegnati con bambini, ragazzi, adulti stranieri.

Da circa tre anni la Rete organizza per i migranti, frequentati le scuole d’Italiano, visite guidate al Palazzo del Quirinale, secondo il desiderio dello stesso presidente Mattarella, che considera la sua sede ‘la casa degli Italiani’, aperta anche a coloro che non lo sono, come segno di accoglienza da parte sua e del popolo italiano. Guide e tutor delle visite sono gli insegnanti della Rete, che hanno frequentato un corso di formazione, i quali sono affiancati da volontari del Touring Club. Per motivi di sicurezza gli studenti devono essere in possesso del permesso di soggiorno.

Altra iniziativa molto interessante è quella di invitare i migranti a visitare alcune mostre allestite nel Palazzo delle Esposizioni. Le guide sono in questo caso gli studenti della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza. La visita viene preparata insieme agli insegnanti in modo che il linguaggio usato nell’illustrazione delle opere sia relativo al livello di conoscenza della lingua italiana da parte dei visitatori, che ricevono un biglietto di invito e non devono produrre alcuna documentazione.

Tra le iniziative prese più recentemente dalla Rete per la realizzazione dei suoi scopi ci sono due passeggiate didattiche. Una per far conoscere dall’esterno, nell’ambito di un percorso a piedi, i palazzi delle Istituzioni dello Stato Italiano: Palazzo Madama, Palazzo Montecitorio, Palazzo Chigi. Palazzo della Consulta e il Quirinale, l’altra per ripercorrere la storia dell’Italia dall’impero romano alla repubblica, partendo da Piazza Esedra, il cui vero nome è Piazza della Repubblica, fino alla sede del Comune di Roma in Campidoglio. La partecipazione è finalizzata all’educazione alla cittadinanza e non è soggetta al possesso di documenti.

Andare a spasso nella città mescolati agli altri abitanti, in un ambiente rumoroso, è vero, ma molto stimolante, ascoltare e capire parole e frasi nel contesto, apprendere all’aperto, osservando concretamente edifici, monumenti, scritte, manifesti, persone, sentirsi parte del paesaggio e della varia umanità in movimento, essere dei passanti e non solo occupare il marciapiede per dormire o ricoverarsi. Questa è la nuova proposta didattica elaborata dalla Rete che viene offerta agli insegnanti e agli apprendenti, perché la lingua che si apprende è viva, come le persone che la parlano, viene usata, per nominare, distinguere, classificare la varietà degli elementi reali, per esprimere sentimenti e sensazioni, ci fa sentire parte di un luogo e ci aiuta ad aprirci agli altri, è un’offerta, una richiesta, un dono che fai e che ti viene fatto.

4 commenti su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Dove altro si passeggia volentieri se non in una zona verde pulita e curata? Ecco che i volontari dell’associazione “amici di Villa Leopardi” a Roma si incontrano il sabato mattina per rimuovere cartacce e fogliame e per rinnovare le aiuole con piante fioriere. Tra i volontari, assieme agli anziani e ai bambini con i genitori, molti sono i ragazzi immigrati ospiti di un centro di accoglienza. Anche questa mi sembra una bella iniziativa di integrazione in cui sperimentare il “sentirsi” parte attiva di un territorio e di una comunità.

  2. Filomena scrive:

    Molto interessante questa proposta didattica. Non si può pensare che si possa conoscere un mondo nuovo stando chiusi tra quattro mura, seduti su delle sedie, concentrati su quanto viene descritto da chi è addetto all’alfabetizzazione…. Solo osservando, guardandosi intorno, vedendo il mondo con i propri occhi e con la giusta guida si può visitare personalmente la “casa” degli italiani che, ovviamente, ha tanti aspetti da conoscere e da comprendere e da condividere…

  3. Antonietta scrive:

    Nell’antica Grecia il legame tra pensare e camminare era frequente e l’architettura greca favoriva il camminare come attività sociale. Jean Jacques Rousseau diceva “bisogna che il mio corpo sia in moto perché io vi trovi il mio spirito’. Bella iniziativa dunque questa della Rete Migranti, che utilizza questa metodologia per favorire l’apprendimento della lingua italiana da parte dei migranti. Questo metodo sviluppa anche il senso di appartenenza a un luogo e di accettazione dell’altro.

  4. Antonella scrive:

    Accompagnare gli allievi in una passeggiata didattica per apprendere sul campo è una metodologia già ben collaudata nelle scuole, ma usarla per l’apprendimento della lingua italiana da parte dei migranti mi sembra un’idea nuova e stimolante sia per gli insegnanti che per gli studenti, tenendo conto che oltre che le informazioni e i contenuti passano l’accoglienza e il sentirsi parte di un luogo.

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