Sedurre, diffidare, conquistare.

26 novembre 2019 di: Ornella Papitto

Diffidare è l’azione più semplice ed errata che ognuno di noi possa fare. La diffidenza è la radice tossica della paranoia e quante persone vi hanno chiesto: “per  caso sono paranoica?”. Oppure ascoltare l’affermazione: ”non sono paranoica!”. Rispondo a chi mi pone questa domanda con: “non sei paranoica ma, diffidente”. Vedo fare un piccolo scatto indietro, come fa chi prende una distanza per vederci meglio e per riflettere sulla risposta da dare. E sì, proprio così. Chi diffida teme di essere sedotto/a; teme di non essere guidato ma “cunnuciutu” per poi venire sedotto, per finire conquistato ossia “incaprettato”. Infatti chi si è lasciato sedurre difficilmente uscirà vivo dalla morsa del seduttore-conquistatore che, al raggiungimento del proprio obiettivo, deprederà la vittima e l’abbandonerà per lasciarla mezza morta, stordita, per continuare a sedurne un’altra con la menzogna. Invece essere seducente libera la propria bellezza interiore, la propria potenza e quella dell’altro mentre la persona seduttiva imprigiona l’altro. La persona seducente ci attrae e ci spinge verso di essa mentre la seduttiva ci avvolge da dietro, come un manto, come se desiderasse proteggerci e quell’abbraccio si deforma in una presa mortale non liberandoci più. Come liberarsi da quella presa? La persona seduttiva non rinuncerà a diffidare e a non costruire menzogne. E qual è il “peccato originale”?  Avere mangiato la mela oppure perché Eva si è lasciata sedurre, conquistare dal serpente? Ad Eva è stata assegnata la doppia responsabilità: di essersi lasciata sedurre e di avere sedotto, conquistato Adamo, risultato, alla prova dei fatti, proprio un omino inconsistente. In Sicilia c’è un proverbio stupendo: “ivi pi futturi e fui futtutu”. Quante persone partono per conquistare e rimangono essi stessi conquistati, imprigionati, “futtuti”?

In sintesi: quante persone libere e seducenti incontriamo quotidianamente? E quante persone seduttive, menzognere, imprigionate esse stesse? E quante false seducenti ma realmente seduttive? La persona seducente confida in sé e confida nella correttezza dell’altra, mentre la seduttiva non confida nell’essere umano e non sa che sta diffidando innanzitutto di sé stessa. La disperazione della persona imprigionata origina dalla consapevolezza di essersi lasciata sedurre, conquistare, imbrogliare ed imbrigliare e la disperazione consiste nel non riuscire più a intravvedere vie d’uscita e con il pericolo concreto di imboccare vie di fuga, imprigionandosi definitivamente in vicolo cieco. Come fare per liberarsi? Una modalità? Rassicurare il seduttore diffidente in modo tale da fargli diminuire la presa e, metaforicamente, voltarsi lentamente fino a ritrovarsi, occhi negli occhi, e difficilmente riuscirà a sostenere lo sguardo. Intuirà di essere stato svelato/a e non potrà più agire la sua perfidia ed emergerà in tutta la sua pochezza, in tutta la sua miseria, in tutta la sua bassa statura, liberandoci.

3 commenti su questo articolo:

  1. Anna scrive:

    Complesso ed interessante, come sempre, questo articolo che richiede una lettura attenta ed anche una ri-lettura per comprendere bene il concetto espresso. L’italiano è una lingua articolata, ricca e proprio nelle sfumature di significato si celano mille risvolti e differenze.

  2. Rita scrive:

    Alla larga dai seduttori, comunque, perché se si sentono scoperti possono aver voglia di ferire chi li ha, anche se implicitamente, umiliati.

  3. Pina scrive:

    Nei romanzi di carattere popolare il cattivo seduce sempre una povera ragazza. Diffidare è non contare sugli altri, non credere negli altri.Conquistare è ottenere, raggiungere, accattivare, affascinare gli altri. I seduttori non ci piacciono. Siamo diventati tutti un po’ diffidenti. Ci piacerebbe conquistare il cuore degli altri ma non è facile visto che non si fidano di noi…Insomma fare i conti con la mente e con il cuore degli altri è un bel “casino”.

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