Una modesta proposta

2 novembre 2019 di: Rita Annaloro

Era il 1729 quando Jonathan Swift pubblicò la sua provocatoria proposta per risolvere l’atavico problema della povertà dei Cattolici Irlandesi: ingrassare i bambini fino ad 1 anno e poi darli in pasto agli anglo-irlandesi. Il libello satirico, che offriva anche gustose ricette culinarie, ebbe una certa popolarità, benché qualche critico lo considerasse di cattivo gusto, e nessuno lo accolse come una reale ipotesi politica, benché Mr. Swift ricoprisse all’epoca incarichi prestigiosi all’interno della Chiesa Anglicana.

I politici della società digitale invece ci hanno assuefatto a tali assurdità (la costruzioni di muraglie degne dell’antica Cina per sfidare forse gli elefanti di Pirro, o l’uso di droni telecomandati che individuano presunti terroristi nei canion del deserto) che l’irrefrenabile ondata di fake news non basta a farci sorridere.

Anche sul tema delle tasse, e relativa evasione, tema cruciale nel nostro paese (e non solo) la fantasia di governanti e trasgressori si è sempre esercitata, producendo le incredibili case alte e strette di Amsterdam (dove si pagava in base al fronte stradale occupato) o i porticati di tante città del Nord Italia, dove solo il piano terra era soggetto a tassazione. La battagli tra lo Stato e i “ ribelli” elusori viene affrontata in ogni paese in modo diverso, segno che un vero sistema anti-evasione non si è ancora trovato.

C’è chi cerca di tassare attività altrove considerate criminali, come la prostituzione o l’uso di sostanze stupefacenti, o chi difende il “libero mercato” limitandosi a invogliare con detrazioni e benefits chi investe in associazioni culturali o umanitarie. Considerando la specificità del sistema italiano, io una “modesta proposta” ce l’avrei: niente pene corporali o spirituali, solo l’esclusione (per tutto il nucleo familiare) dall’uso di servizi pubblici per un periodo di tempo congruo con l’entità del denaro sottratta. Penso che l’idea di dover pagare totalmente istruzione, sanità e qualsiasi servizio giudiziario potrebbe costituire un deterrente maggiore della minaccia della galera, da dove prima o poi si esce. E poi se i delinquenti andassero in galera ci toccherebbe fornire loro cibo, riscaldamento, cure mediche e, auspicabilmente, riabilitazione sociale. E tutto gratis per loro. Davvero troppo per la nostra collettività, cronicamente in ambasce per mancanza di fondi da destinare allo sviluppo.

Chi evade le tasse evidentemente non vuole contribuire al funzionamento del sistema sociale. Bene, ne rimanga escluso per alcuni anni, allora, così avrà tempo per riflettere. Io ho scagliato il sasso, ad altri il compito di misurare le onde sull’acqua.

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