Resistiamo

27 marzo 2020 di: Clara Margani

Resistiamo al volo e ai versi degli uccelli che sorvolano le lunghe file silenziose all’entrata dei supermercati, resistiamo alla distanza imposta che ci impedisce pettegolezzi e corteggiamenti, resistiamo alla nostalgia di quegli ingenui disegni pasquali con i rami fioriti di mandorlo e i campanili con le campane dondolanti fuori dagli archi, resistiamo al pensiero delle verdure pulite e preparate per noi dalla signora Rosa dietro al suo banco al mercatino, resistiamo alla bellezza solitaria delle nostre grandi e piccole città, alla tazza ricolma di crema di latte che ci prepara il nostro caffettiere preferito, resistiamo al ricordo della pelle liscia dei nipotini che si strofina contro la nostra guancia, resistiamo alla pianificazione dei lavori domestici con la colf prima che inizi il suo orario di lavoro, resistiamo alla risata per le battute della coppia anziana che incontriamo ogni giorno lungo il nostro marciapiede, resistiamo al piacere di scegliere una camicetta o un vestitino primaverile nel grande magazzino o nella piccola boutique, resistiamo all’odore dei libri appena stampati arrivati nella libreria che frequentavamo assiduamente, resistiamo alla tragedia della ricrescita dei nostri capelli che ci rimproverano di non accettare il loro colore naturale, resistiamo alla smania di confondere il nostro corpo con la persona che amiamo, ma che abita in una città lontana e che non ha potuto raggiungerci in tempo, resistiamo alla perdita dell’emozione per l’ascolto di un quartetto d’archi famoso in tournée per la prima volta in Italia, resistiamo alla tenerezza dello sguardo impertinente del cagnolino della signora del primo piano, che ha imparato a riconoscerci e non ci abbaia più, resistiamo alla voce squillante ma lievemente accorata della studentessa fuori sede, organizzatrice in passato di feste rumorosissime, che si affaccia dalla finestra che dà sul nostro stesso cortile e parla in un dialetto che non conosciamo con qualcuno che sta molto lontano, resistiamo al fumo e all’odore delle candele di fronte all’altare di un santo ritratto da un artista sconosciuto in una chiesa affollatissima, resistiamo alla recitazione travolgente di un’attore che si muove a pochi metri da noi e di cui vediamo il sudore e la saliva, resistiamo alla cantilena sempre uguale della zingara che chiede l’elemosina nei vagoni della metropolitana, resistiamo alla visione del paesaggio che scorre dal finestrino di un treno o di un autobus, resistiamo al ricordo dell’urtarci e abbracciarci al concerto del nostro cantante preferito, resistiamo alla spasmodica voglia di aprire il frigorifero e la dispensa, resistiamo alle immagini che ci arrivano dallo schermo del televisore che dovrebbero tenerci compagnia e ci gettano nello sconforto, resistiamo alle istantanee di un viaggio in luoghi sconosciuti e sorprendentemente belli che sono rimaste impresse nella nostra memoria, resistiamo al desiderio di ascoltare ancora il rumore assordante delle macchine o delle moto nella strada sotto casa, resistiamo al silenzio, al profondo e vasto silenzio delle strade, delle piazze, dei cortili, dei giardini quando apriamo le finestre, resistiamo…………..

14 commenti su questo articolo:

  1. Maria scrive:

    Quante situazioni simili alla mia ho visto leggendo l’articolo! Se non tutte, ci sono molte di noi. Resistiamo.

  2. paola scrive:

    Queste istantanee che fotografano alcune delle situazioni in cui ci troviamo adesso mi hanno commosso. Ci vedo tante donne e tanti uomini. Cerchiamo di resistere.

  3. gemma scrive:

    Obiettivi per la rimodulazione della programmazione disciplinare nelle scuole:
    Essere consapevole che è necessario conoscere la realtà per interagire con essa, usando strumenti di vario tipo.
    Acquisire comportamenti corretti in materia di igiene, salute, sicurezza, nutrizione, prevenzione.
    Riflettere sull’importanza dell’acquisizione di un senso di comportamento rispettoso della propria persona, della propria famiglia e della collettività.
    Resistere

  4. Agata scrive:

    Sarà forse solo un gioco di parole, ma ho provato a scomporre così il verbo del titolo di questo articolo: RESIS-TI-AMO. Ti amo amico mio, compagno, vicino e per questo rinuncio alla tua vicinanza. Ti amo cinema, teatro, arte e spero di appassionarmi presto ad uno spettacolo, ad una mostra. Ti amo medico mio di famiglia, farmacista, giornalaio, panettiere, autista dell’autobus. Ora dico così, ma domani…?

  5. Accia scrive:

    Resistiamo e quando tutto sarà finito, restiamo vigili perché niente più sia come prima.

    Smentiamo i gattopardi, smentiamo Tancredi:.

    Bisogna che tutto cambi, perché tutto cambi veramente !

  6. Nives scrive:

    Stamattina appena alzata affacciandomi alla finestra ho visto una donna, che sul terrazzo del suo appartamento dall’altra parte della strada andava avanti e indietro in maniera frenetica, si affacciava alla ringhiera e guardava sia in basso sia in alto e mi sono chiesta a che cosa stava resistendo. Perché secondo me stava resistendo.

  7. Patrizia scrive:

    Le parole di Clara Margani mi rimandano a quella “Resistenza” che in anni lontani pochi uomini coraggiosi hanno combattuto sulle montagne per contrastare un nemico crudele e all’apparenza invincibile, mentre altri (i più numerosi) sopportavano nell’isolamento delle loro case le privazioni e l’oppressione di un tempo oscuro che sembrava non dovesse finire mai. Certo quel tempo 7SBCpassato e il nostro presente sono molto diversi e lontani, ma non così tanto da non poterne sentire certe affinità, soprattutto nella condizione di solitudine e incertezza, di paura e smarrimento che attraversa il nostro vivere quotidiano. E proprio per questo l’unico antidoto che mi sembra davvero efficace è tornare a quel ‘resistere, resistere, resistere’ che già una volta ci ha salvati.

  8. Carla Seccenti scrive:

    Un intero globo di anime incede avanti all’occhio attento e minuzioso di Clara Margani.
    Una rotazione lenta di figure umane che sfilano con il loro fardello
    piu o meno pesante, non importa.
    Si resiste per il nostro ieri che ci ha plasmato per l’oggi.
    Si resiste per l’oggi in cui si respira un’aria già malata.
    Si resiste per un domani incerto che ci fa camminare troppo veloci.
    Un brano singolare.

  9. Maria scrive:

    La mamma di Dracula
    Costanza è nata a Timisoara in Romania ma da 25 anni abita a Torpignattara.E’ la mamma di Nicolau soprannominato dai compagni Draculetto in barba ai miei discorsi sull’integrazione,il rispetto, la tolleranza,l’empatia.
    Nicolau si difendeva non succhiando il sangue ma mollando cazzotti a questo e a quello.
    Una bella ” cammurria”
    Costanza era sempre assente ai colloqui con gli insegnanti, non aveva tempo,stava dalle signore tutta la settimana.
    Le signore la chiamavano per i lavori domestici.
    Rimediava anche vestiti,scarpe,sciarpe, giocattoli, l’abbonamento per viaggiare, riviste e giornali scaduti.
    Per Natale tanti tanti tanti panettoni.
    Ora Costanza ,come tutti ,sta a casa. Le signore non la chiamano più.
    Ora Costanza ha tempo per pulire casa sua. Non fa la fila per ore al supermercato.
    E sono finiti anche i panettoni.

    RESISTERE

  10. Lavoro molto interessante soprattutto per averci offerto una prospettiva e una panonoramica molto puntuale dei nostri comprtamenti passati e attuali resistere costituisce la base per sopravvivere a tutte le situazioni difficili io comunque spero che tutto finisca presto e che il ricordo di questo momento svanisca come un brutto sogno …..

  11. Pina scrive:

    Un elenco lunghissimo di momenti, abitudini, gesti quotidiani,incontri, ai quali Clara ci invita a resistere. Sono gesti di tutti i giorni, comuni a molti, ai quali non facciamo più caso e che avvengono in modo quasi automatico. questo articolo invita ad una riflessione: gesti la cui privazione ci fa sentire la loro mancanza, ci produce un vuoto. Questo avvenimento drammatico, impensato, ha dimezzato la nostra vita, ma ci invita nello stesso tempo a riflettere su ciò che è importante, fondamentale nella nostra esistenza: non sono sempre i grandi avvenimenti, le grandi gratificazioni, i successi , ma i piccoli gesti, gli incontri quotidiani, quelli ai quali non facevamo quasi caso. Tutto fa parte della vita, tutto ha un significato e quando ci risveglieremo dall’incubo che stiamo vivendo ci accorgeremo che tutti i no stri gesti, tutte le nostre parole, sorrisi e incontri fanno parte della vita e hanno un ruolo importantissimo e insostituibile. Grazie a Clara che ha invitato i lettori a resistere al vuoto di questa mancanza.

  12. FRANCA scrive:

    “Resistiamo” di Clara é un quadro.
    Spennellate di storie che riempivano e riempiono le nostre giornate….giornate surreali piene di cruda realtà.
    In questo tremendo periodo, di cui ignoriamo l’ inizio e la fine, le voci che incoraggiano a tenere duro sono necessarie.
    Grazie a Clara

  13. Emilio scrive:

    Con rapide pennellate, a cui da tempo ci ha abituato, Clara ci presenta una serie di momenti, di situazioni. di scene di vita al tempo del coronavirus. Sfido chiunque a non riconoscersi e a non chiedersi come eravamo, come siamo e, soprattutto, come saremo.

  14. gabriella nicolosi scrive:

    Resistiamo è il verbo che Clara ripete per tutto l’articolo come un mantra rassicurante che scandisce e accompagna le immagini che si susseguono come le tessere di un puzzle a formare la nostra passata quotidianità fatta di immagini, gesti, volti, incontri, momenti banali e pure così necessari, momenti che sono sostanza della nostra vita anche se spesso non ce ne accorgiamo perché li diamo per scontati.
    Momenti che la nostra mente passa in rassegna, nelle lunghe ore di inattività, con il sorriso e le lacrime che ci strappa la visione di un vecchio superotto che ci riporta il ricordo di volti e istanti di vita irrecuperabili e quindi tanto più struggenti. Ma quel verbo resistiamo ci ricorda che invece quei momenti torneranno ad essere il nostro presente e non più solo passato, la nostra quotidianità, ma occorre appunto resistere per uscire dall’incubo surreale e dai risvolti inquietantemente biblici che ci ha inghiottito all’inizio di un supertecnologico anno 2020. Occorre resistere ma nel contempo cogliere anche l’opportunità che in modo drammatico ed imprevisto questo virus ci sta fornendo per riflettere sulle vere priorità e sui modelli di vita che ci siamo dati.

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